Da chi o da cosa abbiamo bisogno di liberarci, oggi?
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Oggi non è un giorno come un altro: due parole sul 25 aprile 2020
L'incredibile potenza di un rito collettivo qual è la celebrazione del 25 aprile, è che nei momenti cruciali dimostra di potersi scrollare di dosso tutta la stanca polvere istituzionale accumulata nel tempo, scansare gli ennesimi, furbeschi tentativi di indebolirne il senso o di appropriarsene indebitamente (quando qualcuno parla di andare “oltre la destra e la sinistra” puoi star certo che si tratta di un fascista, consapevole o meno di esserlo), e ampliare la propria portata oltre il ricordo, il memento, la festa, andando a ri-sintonizzarsi sul presente.
In questo 2020 la Festa della Liberazione ci pone degli interrogativi.
Innanzitutto: come la festeggiamo? (Qui se ne discute, nell'articolo e nei commenti.)
E soprattutto: da chi o da cosa abbiamo bisogno di liberarci, oggi?
È una bella domanda perché, seguendo la cornice narrativa che il continuo flusso di notizie ci propone, sembrerebbe di stare in guerra contro un nemico ben preciso: il virus. Ma si tratta, appunto, di una cornice, che in quanto tale distoglie l'attenzione, semplificando ciò che è bene rimanga complesso e complicando ciò che invece dovrebbe essere piuttosto semplice.
Complessa è la situazione, ancora più complessa è la gestione di tale situazione.
Semplice, dopotutto, è identificarne la causa: il nostro modo di vivere, produrre, consumare, spostarci. Finché non mettiamo in discussione questo, tutto il resto è irrisolvibile, tutte le parole spese, gridate e scritte sono parole spese, gridate e scritte al vento. Al limite possiamo spostare un po' più avanti delle crisi che comunque arriveranno.
Scrive Franco “Bifo” Berardi nel suo saggio Futuribilità:
«La linea di fuga dall’inevitabile è l’inconcepibile. E l’inconcepibile è quello che siamo al momento incapaci di concepire, di immaginare, perfino di vedere: perché è il codice dominante a impedire la visione, a trasformare in inconcepibile quello che invece è possibile».
Da queste parti, inguaribili sognatori come siamo, crediamo che mai come ora sia il momento per provare a immaginare quel che finora è stato nascosto dalla vista da un sistema che si auto-pone come inevitabile.
Da quel sistema vogliamo davvero liberarci? Saremmo capaci di farlo? Anche queste sono domande difficili.
Il primo passo è appunto pensare l'inconcepibile.
Buon 25 aprile a chi ha voglia di farsi domande e provare a trasformare l'inimmaginabile in possibile.
Una noia stimolante
Il grande Hervé Tullet si sta annoiando e ha inventato una serie di video in cui insegna a usare la noia per fare qualcosa di bello.
Fin dal titolo (la stessa parola boredom, noia, può trasformarsi in un motivetto).
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BoreDomDomDom.
Delle immagini animate
In un mondo che qualcun altro ha modellato per noi, siamo davvero padroni del nostro destino?
Dopo aver girato per tre anni in oltre 150 festival, il corto d'animazione italiano Framed è appena uscito tra le Staff Pick Premieres di Vimeo, ed è un piccolo capolavoro.
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Dei titoli di testa creati su Zoom
Quando il festival olandese di arti visive Playgrounds ha dovuto spostare i suoi eventi online, hanno pensato anche a un'animazione perfetta per questi tempi di incontri “in remoto”.
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La gioia e le leggerezza del sesso
Secondo il regista, il sesso rappresentato nella gran parte del materiale pornografico è aggressivo. Cioè che spesso manca, invece, è un altro aspetto, quello dell’imbarazzo e dell’umorismo.
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Lo stile italiano (nel packaging)
Due designer hanno incominciato a raccogliere i migliori esempi di packaging dei prodotti italiani: quelli immutati da decenni e quelli nuovi ma ispirati all'estetica del passato.
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L'archivio si chiama The Italian Case ed è online su Instagram.
Delle copertine
Daniele Catalli le sta disegnando a mano
Con un po' di carta, dei pennarelli e del tempo a disposizione, l'illustratore romano sta personalizzando tutta la sua libreria realizzando d'istinto le sovraccoperte dei suoi volumi.
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Henning M. Lederer le anima
Il designer tedesco prende le copertine in stile modernista di libri e dischi poi le mette in moto.
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Il libro è “in progress”, per ora c'è la copertina
Arf! Festival ha già raccolto diverse decine di migliaia di Euro per l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani chiedendo ai migliori fumettisti italiani di creare un libro a fumetti: una storia collettiva dal titolo COme VIte Distanti (notare l'acronimo).
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Una costellazione di speranze
Un sito trasforma le nostre vite isolate in pianeti e il nostro desiderio di uscire in stelle (per ora) lontane.
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Su Wish I Were There si possono creare i propri oggetti celesti e vedere quelli degli altri.
Delle filastrocche, delle iniziative e dei punti di vista
La Filastrocca della Peste
«All'inizio tutti a dire:
“Poco più di un raffreddore!”
ora salme a benedire
e diffuso si è il terrore!»
Un'opera a quattro mani di Lucio Villani e Daniele Catalli, in “onda” su Telegram.
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Attaccati a un chiodo
(Temporaneamente) attaccati al chiodo ci siamo noi e ci saranno i poster che gli illustratori veneti stanno mettendo in vendita per raccogliere fondi in favore della Croce Rossa.
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Questione di verso
La designer e illustratrice Doretta Rinaldi sta creando poster per dimostrare che, se le guardi al contrario, le stesse cose cambiano di significato.
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La nostra selezione da Flickr, per la XXII antologia di fotografia erotica
E inoltre
“Promettente” è un aggettivo di solito affibbiato ai giovani ma promettente dovrebbe essere un verbo e promettente dovrebbe essere il mondo, a patto che poi le mantenga le promesse.
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Thesign è un marchio che produce gioielli che hanno la forma di un'impronta vocale.
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La rivista 99objects sta postando su Instagram gli oggetti più bizzarri trovati nelle nostre case.
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Due giornalisti stanno mettendo alla prova il famoso Teorema della scimmia instancabile (questo).
Con la musica.
Ci facciamo una passeggiata rilassante per i giardini botanici di Brooklyn?
Seguici.
Sei hai letto tutto l'editoriale d'apertura e stai già cominciando a immaginare, ecco un progettino che abbiamo appena lanciato.
Ne parleremo con calma più avanti: intanto puoi sbirciare qua prima di tutti gli altri.