Occhi, alberi, paesi che non esistono più e una regina
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
· nel '500 si credeva che alcune specifiche malattie degli occhi fossero causate dal demonio o dalle streghe;
· molte lettrici e molti lettori pensavano che quella raccontata da L’uomo che piantava gli alberi — piccolo capolavoro dello scrittore francese Jean Giono — fosse una storia vera;
· ci sono interi paesi (nel senso di nazioni) che sono scomparsi per cause del tutto inaspettate, tipo: telefoni, noia, zanzare, alcool, non essere presi sul serio da nessuno;
· secondo il fisico Carlo Rovelli, «forse l’emozione del tempo è precisamente ciò che per noi è il tempo»;
· parlando della regina Elisabetta, Ivan Canu dice che «resta una donna di campagna, virtualmente casalinga, appassionata di vita all’aria aperta, escursioni, giochi di società, animali. Non è nella sua natura tuffarsi con entusiasmo in qualcosa che non sia l’unica grande passione della sua vita: i cavalli».
Dei paesi scomparsi
Le “biografie” delle nazioni ormai scomparse sono piene di assurdità, incredibili coincidenze, persone pazze furiose, avidità, delinquenti, stupidi stratagemmi e bugie. — A raccontarle — con molta ironia — arriva l'Atlante dei paesi che non esistono più dello scrittore britannico Gideon Defoe.
Delle mappe e un manuale
La cartografia 3D di VizArt
Il duo formato da Silvia Spacca e Leonardo Zanchi va alla ricerca di vecchie carte geografiche restaurandole e aggiungendo l'illusione della terza dimensione dopo un lungo lavoro in digitale.
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Il primo trattato di oftalmologia
È di fine '500 ed è opera di un chirurgo tedesco, Georg Bartisch, che credeva alla magia e nel libro inserì tantissime tavole illustrate che oggi appaiono tanto affascinanti quanto macabre.
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Un'intervista e una regina
L'inossidabile Elisabetta II è la protagonista di una irresistibile biografia illustrata, piena di informazioni, aneddoti e curiosità. Si intitola God Save the Queen e l'autore è Ivan Canu, illustratore e direttore del Mimaster Illustrazione di Milano. — Il nostro Davide Calì l'ha intervistato.
Delle immagini che parlano
Una tesi di laurea a fumetti
È quella della giovane illustratrice Cecilia Cairo, che scritto e disegnato una storia sul tempo e l'attesa. Si intitola La grande illusione.
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Illustrare il grido d'aiuto della natura
A Monza una mostra con le opere di 21 illustratrici e illustratori che stanno “dalla parte degli alberi” con le loro tavole piene di meraviglia e di mistero, di contemplazione e di scoperta.
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Una diserzione e una proposta
Per protesta per la scarsa considerazione riservata dall'organizzazione di Lucca Comics & Games alla Self Area, la sezione dedicata alle autoproduzioni a fumetti, 29 realtà indipendenti hanno deciso di non partecipare. — Per tutta risposta, Lucca Comics ha ammesso le difficoltà e annunciato una nuova proposta.
Dei caratteri mobili
Il meglio del panorama contemporaneo della stampa
Un volume raccoglie opere e storie di alcuni tra i migliori nomi internazionali del panorama della stampa letterpress.
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E inoltre
L'artista australiana Meredith Woolnough realizza delle sculture ricamate ispirate alla natura, adoperando come basi dei panni idrosolubili.
UN VIDEO LA MOSTRA AL LAVORO →
La giovane designer e stampatrice Julia Schimautz ha realizzato un intero videoclip stampando in risograph ogni fotogramma.
SI INTITOLA EVERY THOUGHT YOU’VE EVER HAD →
Un webinar gratuito per chi fa illustrazione o fumetto, che insegna a costruire un progetto editoriale e a gestire tutti i complessi passaggi per portarlo agli editori.
È ORGANIZZATO DAL BEL PROGETTO EUROPEO INVISIBLE LINES →
Composizioni floreali che assomigliano a dipinti, fotografie e tarocchi 🌸
LE REALIZZA L'ARTISTA BRITANNICA HARRIET PARRY →
Piccola guida illustrata al concetto di “decentralizzazione” 🔛
È OPERA DEL FUMETTISTA E ILLUSTRATORE JOSH KRAMER →
«È del tutto verosimile che se una lingua che marca il genere grammaticale lo fa in maniera binaria tra femminile e maschile, i parlanti siano portati, da un lato, a pensare che non esista nulla al di fuori di questo binarismo e, di conseguenza, che tutto debba ricadere in uno di questi due generi grammaticali» 🗣️
SU IL TASCABILE FILIPPO BATTISTI SI CHIEDE SE LE LINGUE MODIFICANO IL MODO IN CUI GUARDIAMO IL MONDO →
«Si tratta di una nuova forma di commercio, esecrabile agli occhi del buon costume borghese e perseguitato dalla legge, che ha inizio grazie a una nuova invenzione tecnica: la fotografia» 🌶️
SU L'INDISCRETO GRETA PLAITANO RACCONTA LE ORIGINI DELL'INDUSTRIA EROTICA →
L'aspettativa di vita media di un personaggio nei vecchi filmati di pubblica informazione era di circa 4,3 secondi ☠️
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Bonus I cento fratelli di Donald Antrim*
I miei fratelli, Rob, Bob, Tom, Paul, Ralph, Phil, Noah, William, Nick, Dennis, Christopher, Frank, Simon, Saul, Jim, Henry, Seamus, Richard, Jeremy, Walter, Jonathan, James, Arthur, Rex, Bertram, Vaughan, Daniel, Russel e Angus; Herbert, Patrick e Jeffrey, nati da parto trigemino; i gemelli identici Michael e Abraham, Lawrence e Peter, Winston e Charles, Scott e Samuel; ed Eric, Donovan, Roger, Lester, Larry, Clinton, Drake, Gregory, Leon, Kevin e Jack — tutti nati lo stesso giorno, il ventitré maggio, benché a orari diversi e in anni distinti — e il caustico grafomane Sergio, le cui feroci opinioni appaiono con regolarità nelle primissime pagine dei mensili più conservatori, per non parlare degli schermi a cristalli liquidi che di notte rilucono sulle fulgide postazioni informatiche di innumerevoli frequentatori di forum dalla vista appannata (tra i quali nostro fratello è affettuosamente, elettronicamente noto come il Serger); e Albert, che è cieco; e Siegfried, che fa sculture di acciaio fuso; il clinicamente depresso Anton, lo schizofrenico Irv, l'ex tossicodipendente Clayton; Maxwell, il botanico esperto in vegetazione tropicale che, dopo il ritorno dalla foresta pluviale, ci pare un tantino scombussolato: Jason, Joshua e Jeremiah, tutti e tre vagamente cupi, ciascuno nella sua personale versione del «ragazzo perduto»; Eli, che trascorre solitarie notti di veglia nella torre, riempiendo interi quaderni di disegni — le multiple declinazioni che un artista offre di un'opera più ampia? — ritraendo i volti dei suoi fratelli, incluso Chuck, il pubblico ministero; Porter, lo scrittore di diari; Andrew, l'attivista per i diritti civili; Pierce, l'architetto che progetta edifici intrinsecamente inedificabili; Barry, il medico buono; Fielding, il documentarista; Spencer, la spia notoriamente legata al Ministero degli Esteri; Foster, lo psicoterapeuta del nuovo millennio; Aaron, l'orologiaio; Raymond, che guida un aereo di sua proprietà; e George, l'urbanista che — se leggete i giornali lo ricorderete — si distinse, non molto tempo fa, con un innovativo programma per infondere nuova vita al centro città in stato di degrado (sotto forma di «un diorama animato interattivo che illustra i costumi culturali ed economici contemporanei»), per poi scioccare e sbalordire tutti, ma proprio tutti quanti, dandosi alla macchia con una ragazza di nome Jane e una ventiquattr'ore zeppa di fondi municipali in mazzette da cento non contrassegnate; e tutti i giovani padri: Seth, Rod, Vidal, Bennet, Dutch, Brice, Allan, Clay, Vincent, Gustavus e Joe; e poi Hiram, il maggiore; Zachary, il Gigante; Jacob, l'intellettuale poliedrico, Virgil, il sussurtatore compulsivo; Milton, il canalizzatore di spiriti che parlano attraverso il tempo; e i donnaioli impenitenti: Stephen, Denzil, Forrest, Topper, Temple, Lewis, Mongo, Spooner e Fish; e, naturalmente, il nostro celebre fratello «perfetto», Benedict, cui è stata conferita una medaglia d'onore dall'Accademia delle Scienze per il lavoro svolto nel corso di oltre vent'anni sulla trasmissione chimica del «linguaggio sessuale» in undici specie di insetti sociali — tutti noi (eccetto George, sul quale circolano voci disparate, voci su voci: è fuggito lontano, è proprio qui, sotto il nostro naso, sta usando un nome falso, o forse più di uno, ha cambiato faccia, cose di questo genere) — tutti i miei novantotto fratelli, senza contare George, e io ci siamo di recente riuniti nella biblioteca rossa e abbiamo deciso che era giunto il momento, infine, di dire basta alla tristezza, di lasciarci il passato alle spalle, condividere una cena leggera e rintracciare, ammesso che la cosa ci risultasse sopportabile, l'urna smarrita contenente le ceneri del vecchio rompicoglioni.
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* Incipit del romanzo dello scrittore americano, pubblicato per la prima volta in Italia da minimum fax nel 2004.