Colline, montagne, segni diacritici e libri di plastica
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
· in 1000 anni ci stanno più o meno 40 generazioni, ed è anche quanto può durare un sacchetto di plastica prima di decomporsi;
· il moderno salotto è una conquista relativamente recente. Fino al diciottesimo secolo l’idea di stare comodi a casa propria era praticamente sconosciuta;
· il leggendario CBGB di New York, locale che fu la culla del punk, inizialmente era stato pensato come luogo per musica di tutt'altro tipo. L'acronimo significa Country BlueGrass Blues;
· secondo Tullio Pericoli «di facce non ne abbiamo una sola, ma credo ne esista una che è il condensato di tutte: una faccia che contiene anche quelle dei nostri genitori e antenati, e pure qualcosa di quelle che avranno i nostri figli. L’etimologia di un volto».
Delle colline e dei frammenti
«Il quadro, in fondo, non è che un frammento, una parte di un tutto che come sappiamo continua a esistere anche se non viene rappresentato. Però continuiamo a sapere che c’è, non possiamo smettere di pensare che ai quattro lati del quadro la scena continua» dice Tullio Pericoli. — A Palazzo Reale, Milano, una grande mostra, con oltre 150 opere realizzate tra il 1977 e il 2021, celebra il grande artista marchigiano, milanese d'adozione.
Delle montagne
Cartoline dalle Dolomiti
Sono quelle raccolte fin dagli anni '80 dallo storico dell’arte, curatore, critico d’arte, poeta, ciclista, scrittore e appassionato di montagna Giancarlo Pauletto.
In un libro ne ha raccolte quasi 250 uscite tra gli anni '20 e gli anni '60.
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Un podcast che fa respirare aria buona
Una serie tratta dal libro Nel castello delle storie di Marco Albino Ferrari porta ascoltatrici e ascoltatori su alcune cime famose: il Monte Bianco, il Cervino, il Gasherbrum.
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Un hotel da sfogliare
Orlando è il primo magazine che ha la struttura di un albergo. Si entra al piano terra, dove ci sono il ristorante e i giardini, e poi si sale su, incontrando la biblioteca e uno spazio per le mostre, poi una boutique e le stanze. Dopo un mezzanino si arriva al tetto per osservare il cielo e lasciar spaziare lo sguardo, prima di ridiscendere e andare a perdersi nei sotterranei: palestra e spa al -1; cantina e auditorium al -2; garage al -3. — Due i numeri finora usciti di questa curatissima rivista —in inglese ma nata in Italia — che si sviluppa “piano per piano”.
Dei progetti che toccano il cuore
Dei teli gioco per un progetto speciale
Studentesse e studenti di Bauer e AFOL Moda hanno collaborato con la fondazione TOG, una onlus che si occupa di percorsi di riabilitazione neurologica per giovanissimi pazienti purtroppo colpiti da sindromi genetiche e lesioni al sistema nervoso centrale.
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Lettere per i posteri
Un libro fatto interamente della plastica dei rifiuti, con messaggi da tutto il mondo rivolti a chi abiterà la Terra tra 1000 anni.
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Delle prospettive
«Guardandoci indietro e poi avanti, rivediamo ciò che eravamo e guardiamo a ciò che saremo, in modo sempre diverso. Quello che forse non cambia è la percezione di noi stessi, perché in fondo, ci sentiamo quelli di sempre» dice Davide Calì. — E ha provato a immaginare la percezione che abbiamo delle altre persone a 10, 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, e 90 anni.
Dei segni per comunicare
Il manuale dei segni diacritici
Molti dei caratteri più usati non tengono in considerazione tutti quei segni — titli, anelli, ganci, corni, pipe — usati in molte lingue. Un designer ceco ha deciso di rimediare a questo “classismo” linguistico e tipografico con una guida pensata per type designer.
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I nuovi numeri di 20 Grammi di Pangrammi (e un piccolo concorso)
I poster su abbonamento di Anonima Impressori sono ora protagonisti di un mini-contest. Si dovrà ideare un pangramma. Il migliore (o il più originale) verrà stampato e chi l’ha composto vincerà due prodotti a scelta dal negozio online della stamperia bolognese.
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È arrivato il nuovo Typodarium 2022
Prodotto dall’editore tedesco Hermann Schmidt, questo calendario propone un carattere al giorno, per 365 giorni.
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Come ogni lunedì
È una nuova rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
David Godlis, il fotografo della scena underground newyorkese degli anni '70 e '80, si racconta in un corto d'animazione.
IN PARTE REALIZZATO TAGLIUZZANDO LE SUE STESSE FOTO →
Come sono cambiati lo stile, il gusto, le abitudini e la stessa concezione dello spazio-salotto.
70 ANNI DI SALOTTI IKEA →
Un 2022 all'insegna dell'architettura brutalista.
È USCITA LA NUOVA EDIZIONE DEL BRUTALISTS CALENDAR →
Un filmato mostra le dimensioni delle più grandi creature degli abissi 🐋
SIA VIVENTI CHE ESTINTE →
Gli animali sono “bastardi”? E se sì, quali? 🐸
TIPO LO STRUZZO? →
Su Eye on Design, Erica Dorn e Javi Aznarez raccontano e mostrano come hanno creato la fittizia rivista The French Dispatch 🗞️
PER L'OMONIMO FILM DI WES ANDERSON DI PROSSIMA USCITA →
Ancora Wes Anderson, che ha riprogettato la carrozza di un treno di lusso 🚂
«ADORO I TRENI! HO AVUTO SPESSO LA POSSIBILITÀ DI INVENTARE SCOMPARTIMENTI E CARROZZE DI TRENI NEI MIEI FILM» HA DETTO IL REGISTA →
Film dentro ad altri film 🪆
NESTFLIX →
Su LitHub le 25 più iconiche copertine di libri della storia 📚
IL TITOLO È ALTISONANTE. OVVIAMENTE, DE GUSTIBUS... MA È UNA SELEZIONE INTERESSANTE →
Bonus Voli di Gilles Clément*
Moderna, impermeabile e ritenuta imputrescibile, la busta di plastica imballa, avvolge, protegge, conserva e viene gettata.
A partire da questo momento sfugge al normale destino dei rifiuti pesanti; vola via. Ciò è dovuto alla sua leggerezza e alla sua grande esposizione al vento: tutti lo sanno, ma nessuno ha pensato di seguire o di contrassegnare il percorso di una busta. Lo si fa per gli uccelli migratori o per i mammiferi a rischio, ma il destino delle buste di plastica, finora, non è oggetto di alcuna cartografia. Conosco tuttavia luoghi di grande concentrazione, nidi, crocevia e cave in cui si raccolgono le policrome plastiche della nostra civiltà. Non tutti meritano di essere considerati con simpatia, ma alcuni hanno temporaneamente segnato il paesaggio dei nostri confini tra l'accettabile e il desolante. Tra questi ce ne sono forse di abbastanza durevoli da identificare lo spazio in termini che ancora si esita ad assegnare: il «Campo degli spaventati», il «Cancello delle illusioni», la «Risaia delle ciabatte», chi può saperlo?...
Sono in abbandono, i terreni di questi assembramenti. Ma non sempre: i voli non hanno un territorio sociale deputato.
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* Da Breve trattato sull'arte involontaria, pubblicato da Quodlibet.
Clément è un paesaggista e scrittore che ha avuto e ha — attraverso opere e teorie — un'influenza notevole sullo studio dell'architettura del paesaggio e sull'urbanistica.