Carte, calendari, viaggi in aereo e residenze d'artista
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
· la naturalista Anna Atkins era amica di famiglia di Talbot e Herschel, inventori — rispettivamente — della calotipia e della cianografia. Ebbe quindi modo di sperimentare con le nascenti tecniche fotografiche ed è considerata la prima fotografa della storia;
· il grande designer Charles Eames si dichiarò all'altrettanto talentuosa futura moglie Ray con una lettera tanto diretta quanto romantica. Vi disegnò anche una mano con un anello al dito, chiedendole la taglia del suo anulare;
· a Ripatransone, sulle colline del Piceno, c'è il più stretto vicolo d'Italia (e se si è più larghi o “spessi” di 43 cm non ci si passa);
· la solitudine può essere un luogo, necessario come l'aria che si respira;
· per compensare le emissioni di 400mila chilometri di voli in aereo servono almeno due acri di alberi.
Un festival
Nato l'anno scorso, #9mbreinlibro è un evento online diffuso tra varie piattaforme, tra cui Frizzifrizzi. È dedicato agli albi illustrati e si sviluppa con interviste con chi i libri li scrive, chi li disegna e chi li pubblica, oltre a mostre e chiacchierate con gli editori. — Il programma si concluderà il 15 dicembre. Qui sotto ☟ le “stanze d'artista” che abbiamo esplorato.
Delle stanze d'artista
La stanza di Bimba Landmann
Allieva del grande Štěpán Zavřel, ha deciso di diventare illustratrice a dieci anni, guardando per la prima volta un antico libro miniato.
LEGGI →
La stanza di Anna Aparicio Català
È un'illustratrice spagnola autrice di libri tradotti in varie lingue. Da poco ha iniziato a fare karate, ma in “modalità relax”.
LEGGI →
La stanza di Luca Scandurra
È un illustratore e fumettista che lavora a Catania.
Lavora bene solo con la penombra.
LEGGI →
La stanza di Andrea Calisi
L'artista romano ha da poco illustrato il libro L’amica fantasma, scritto da Sabrina Rondinelli e pubblicato da Pelledoca Editore.
LEGGI →
Un manipolare gli archivi
Durante una residenza d'artista a Malta, Alex Urso ha lavorato a un'installazione usando i materiali dell'archivio di Magna Żmien, un progetto nato per digitalizzare e preservare materiale fotografico, video e audio sulla vita quotidiana dell’isola maltese. — Il risultato è una mostra, Past Continuous, in cui vecchie foto e frammenti di video diventano collage tridimensionali e cubi di carta per creare associazioni tra elementi altrimenti estranei.
Delle carte con cui giocare o meditare
Le carte da gioco di Charles & Ray Eames
Un mazzo realizzato come omaggio alla “coppia del design” per eccellenza, opera della giovane realtà statunitense Art of Play, che si è ispirata ai progetti del duo e ha collaborato con l'Eames Office.
LEGGI →
Blu Botanico
52 carte per altrettanti fiori e i loro significati: le ha realizzate un trio formato da una designer, un'architetta e una fiorista, che si sono ispirate alla passione ottocentesca per le piante e alle cianografie di Anna Atkins.
LEGGI →
Delle ceramiche per raccontarsi
L'artista della ceramica Giorgio di Palma ha passato una settimana in una residenza per persone con problemi psichiatrici e il frutto di quell'intensa esperienza è diventato un libro. — Si intitola Leggere attentamente il foglietto illustrativo e non è un catalogo né un diario, quanto piuttosto una raccolta di autobiografie.
Un segnare il tempo
Un florilegio
Il calendario floreale 2022 della designer, illustratrice e letterer italiana Juls Criveller è dedicato ai Fiori di Bach.
LEGGI →
365 giorni diversi
Un calendario “a strappo” in cui tutti e 365 i giorni sono stati affidati un gran numero di artiste e artisti di ogni età, che hanno lavorato con stili, tecniche e immaginari diversi.
LEGGI →
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito.
Si tratta di un progetto fatto con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità.
Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione.
Potrai farla su PayPal.
Ti ringraziamo già da ora.
Come ogni lunedì
È una nuova rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
VAI →
E inoltre
La quinta edizione del WHY Graphic Design Festival, che ha portato a Firenze mostre, presentazioni, incontri, conferenze e workshop sul tema del graphic design.
CHIUDE DOMANI →
Costantemente in volo per lavoro, il fotografo danese Søren Solkær ha fatto uscire un libro con gli scatti realizzati dai finestrini degli aerei.
TRA VETRI GRAFFIATI, CRISTALLI DI GHIACCIO, ARCOBALENI, FULMINI, GOLDEN HOUR E CIELI ROSA →
Una serie fotografica di Tania De Pascalis e Tiago Marques realizzata nelle cave di marmo di Carrara ⛏️
L'ELEGANZA DEL MARMO →
Composizioni cromatiche e geometriche di pietre e rocce 🪨
OPERA DELL'ARTISTA GALLESE JON FOREMAN →
Il National Museum of African American History and Culture sta digitalizzando mostre e materiali 🖤
«WELCOME TO THE SEARCHABLE MUSEUM» →
«Usando le forbici, tagliò tre piccole forme verdi e in modo apparentemente casuale le incollò su un quadrato di carta rosso-arancio. Con un taglia-cerchi ritagliò una forma a ciambella di circa sei pollici di diametro e un pollice di larghezza, che incollò su un foglio di carta bianca. Era come assistere a un atto magico. Ero ipnotizzato» 😵💫
SU PRINT MAGAZINE JAYME ODGERS RACCONTA LA SUA ESPERIENZA COME ASSISTENTE DEL GRANDE PAUL RAND →
Una cosa che l'intelligenza artificiale sa fare meglio di noi 凸
GIOCARE A TETRIS →
Un canale YouTube ricco di video che fanno esplodere il cervello con costruzioni Lego piene di curve e pieghe inaspettate 🤯
ALL'INIZIO SEMBRA TUTTO NORMALE, PERSINO UN PO' NOIOSO, POI... →
A proposito di Lego: perché non fare uscire un set con Gutenberg e la sua pressa di stampa? 🗳️
SI PUÒ VOTARE QUI PER FARLO DIVENTARE REALTÀ →
Bonus La bussola* di Amedeo Feniello e Alessandro Vanoli
Ogni paesaggio esiste solo per lo sguardo che lo scopre. Presuppone almeno un testimone, un osservatore. Inoltre, questa presenza dello sguardo, che fa il paesaggio, presuppone altre presenze, altri testimoni o altri attori. I paesaggi che ci sembrano i più naturali debbono tutti qualche cosa alla mano dell'uomo, e quelli che ne sembrano del tutto indipendenti sono stati almeno accostati, avvicinati da un insieme di vie di comunicazione e di mezzi tecnici che permettono appunto di farne dei paesaggi.
Perché vi sia un paesaggio, occorre non soltanto che vi sia uno sguardo, ma una percezione cosciente, un giudizio e infine una descrizione. Il paesaggio è lo spazio descritto da un uomo ad altri uomini. Questa descrizione può aspirare all'obiettività o all'evocazione poetica, indiretta, metaforica. Il potere delle parole è necessario quando chi ha visto si rivolge a coloro che non hanno visto. Affinché le parole abbiano il potere di far vedere, non basta che descrivano o traducano: esse debbono, al contrario, sollecitare, risvegliare l'immaginazione degli altri, liberando in essi il potere di creare, a loro volta, un paesaggio. Di qui la sorpresa e spesso la delusione dei lettori di un romanzo quando scoprono l'adattamento che ne ha fatto il cinema.
Sono allora terzi e sono immagini materiali che si intromettono fra l'autore, che ha descritto il paesaggio con delle parole, e il lettore, che le ha lasciate camminare in lui. Ma fra il lettore e l'autore, nessun malinteso. Il paesaggio dell'uno e quello dell'altro sono paesaggi interiori (il primo ha suscitato le parole che hanno suscitato il secondo). Non hanno alcuna probabilità di potersi mai confrontare, e il lettore inoltre sa bene che l'autore evoca un mondo tutto suo, un mondo che parla di lui attraverso la descrizione di un paesaggio reale o immaginario. Sa bene, tuttavia, che il paesaggio che la lettura di quell'autore fa nascere in lui appartiene a entrambi: a lui lettore, perché è la sua immaginazione che risponde all'appello delle parole, e all'autore, perché è lui che ha lanciato l'appello.
––––––
* Estratto dal capitolo Turismo e viaggio, paesaggio e scrittura, dal saggio Rovine e macerie. Il senso del tempo di Marc Augé, Bollati Boringhieri, 2004.
Augé è un antropologo ed etnologo francese, tra i maggiori africanisti contemporanei e noto soprattutto per i suoi scritti sulla “surmodernità” e per aver coniato il neologismo “nonluogo”.