Carte, carta, cartelloni e cartiere
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
· secondo la studiosa Marija Gimbutas, fino a prima del V millennio a.C. in Europa c'era una pacifica civiltà fondata su un equilibrato sistema sociale che non era né patriarcale né matriarcale e in cui le donne avevano fondamentale importanza. È poi stata cancellata dalla cultura kurgan, guerrafondaia e patriarcale, che proveniva dal bacino del Volga;
· prima del '600 venne creato un mazzo di carte romane: al posto di fanti, cavalli e re c'erano legionari, centurioni e imperatori;
· tra le tante personalità del mondo dell'arte ad aver usato la carta prodotta a Fabriano c'erano pure Michelangelo Buonarroti, Giambattista Bodoni e Ludwig van Beethoven;
· «la tombola» spiegano da Opificio Studio, «sarebbe nata nel 1734 da una discussione tra il re Carlo di Borbone e padre Gregorio Maria Rocco circa il gioco del lotto, che il primo voleva sotto controllo pubblico per evitare il fiorire del lotto clandestino, e il secondo considerava immorale per motivi religiosi. Il compromesso fu trovato vietando il gioco durante le festività natalizie, durante le quali le famiglie si organizzarono creando la tombola, che divenne presto una consuetudine di quei giorni dell’anno»;
· l'archivio bolognese Home Movies, dedicato principalmente ai filmini di famiglia girati tra gli anni '20 e gli anni '80, custodisce circa 30.000 film.
Un rinnovarsi
Le storiche cartiere Fabriano hanno affidato alla prestigiosa agenzia internazionale Pentagram la nuova identità visiva del marchio. Parola d'ordine: «rinnovare senza snaturare». — È stato fatto un minuzioso e raffinato lavoro che rende contemporanea una storia di oltre 700 anni, senza stravolgere troppo il logo-icona disegnato negli anni '70.
Un giocare
Come una volta
Opificio Studio ha lanciato le versioni contemporanee di tre giochi tradizionali come la tombola, i dadi e la dama, puntando tutto sulla grafica e i materiali, cioè legno e tessuto nautico. La produzione è interamente artigianale.
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Una versione contemporanea delle carte piacentine
Il designer romano Riccardo Baldani le ha reinterpretate in chiave attuale nel mazzo in edizione limitata che ha intitolato Baldani le Contemporanee.
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Un'indagine per lettrici e lettori
La tesi di laurea di Cecilia Porrino trasforma il romanzo di La scomparsa di Patò di Camilleri in un’esperienza di lettura multimediale.
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Una fase di passaggio
Per razionalizzare e sublimare la difficile fase di passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta, la giovane designer e fotografa Elisa Mapelli ha deciso di raccontarla nella sua tesi di laurea. È un elaborato editoriale in tre volumi con poesie, fotografie e illustrazioni, scandite da cinque testi scelti dal libro Alfabeto emozionale della scrittrice e psicologa Maura Anfossi. — Si intitola (Me)n(te) e dentro tutto ha un senso: dalla carta ai caratteri tipografici scelti, dalle gabbie grafiche all’allineamento del testo.
Dei calendari
Un anno di pasta
Il pastificio pugliese Casa Milo ha chiesto a 12 talenti della fotografia italiana di reinterpretare i suoi prodotti, tra ironia, riti, gesti, ricordi e atmosfere surreali.
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Tra vecchi filmini di famiglia e illustrazioni
L'illustratrice e animatrice Alpraz ha trasformato 12 fotogrammi provenienti da Memoryscapes, piattaforma dove è possibile vedere gratuitamente più di 2000 filmini di famiglia tra quelli dell'enorme patrimonio documentario messo insieme dall'archivio bolognese Home Movies.
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L’Uncalendar 2022 di Lorenzo Petrantoni
«Tutte le informazioni di un calendario tradizionale, volutamente sparse qua e là.
Perché il tempo c’è sempre, bisogna solo trovarlo».
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Dei manifesti
Due linguaggi, due città — Roma e Bologna — e due progetti molto differenti, ma entrambi pensati come arte pubblica e concretizzatisi come installazioni negli spazi delle affissioni, lungo le strade. — Uno è This is us, dell'artista Maria Di Stefano, che ha ritratto 30 adolescenti di Roma che non potranno richiedere la cittadinanza italiana fino ai 18 anni. — L'altro è Oh, my Goddess! urban zigzag, con cui le attiviste di CHEAP hanno portato per le vie di Bologna gli antichi segni del culto della Grande Dea, dal progetto Zig Zag Protofilosofia dell'artista Ivana Spinelli, ispirato alle teorie dell’archeologa e linguista lituana Marija Gimbutas.
Delle domande e delle risposte
La stanza di Attilio
Si è concluso il festival online #9mbreinlibro. Tra le ultime “stanze dell'artista” c'è quella di Attilio Cassinelli – in arte Attilio – che dagli anni ‘70 a oggi ha rivoluzionato l’editoria per i più piccoli grazie alla capacità di sintesi del suo segno geometrico e rigoroso.
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La stanza di Sergio Olivotti
Grafico, illustratore e autore di libri per l’infanzia con un talento speciale per le atmosfere oniriche, i personaggi ironici e improbabili, e un senso dell'assurdo che pervade, poeticamente, ogni cosa.
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Le tre scimmiette di Chris Haughton
Il nostro Davide Calì ha intervistato il pluripremiato autore irlandese in occasione dell'uscita in Italia del suo nuovo libro.
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Come ogni lunedì
È una nuova rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
Nella sua rubrica Cinque, Davide Calì consiglia 5 albi illustrati particolarmente poetici.
SUL SENSO DELLE PAROLE, SU QUEI GIORNI IN CUI HAI LA NUVOLA IN TESTA, SULL'AMORE, SULL'AMICIZIA, SUI SOGNI →
Una mano rotta ha portato un'artista del lettering verso nuove strade ✍️
TUTTO IL RACCONTO SU EYE ON DESIGN →
«È un fatto scientifico assodato che nel nostro cervello non esistano strutture specificamente deputate a processare il linguaggio scritto, al contrario di quello parlato».
Quindi com'è nata la scrittura?
UN BELL'ARTICOLO DI FEDERICA SGORBISSA SU IL TASCABILE →
Una micro-enciclopedia che avverte su tutte quelle espressioni che possono essere percepite come razziste, sessiste, abiliste, ageiste e classiste [in inglese] 🧐
«OK, BOOMER», PER ESEMPIO, PROPRIO NON VA →
Gli annuari scolastici più interessanti dal punto di vista grafico, nell'ennesimo bell'account-archivio su Instagram 📓
@HIGH.SCHOOL.HIGH →
Che c'entra l'NBA con l'arte?
Un account sorprendente e intelligente (e l'accostamento tra le scene delle partite e i quadri classici non è frutto di algoritmi) 🏀🖼️
@B_A_L_L_H_A_U_S →
Scacchi ♟️
MA BRUTALISTI →
Un semplicissimo quanto ansiogeno gioco online in cui bisogna distruggere rapidamente i documenti per non finire in galera.
OCCHIO CHE IL MACCHINARIO SI INCEPPA →
Le cartoline dei cambiamenti climatici, sul New York Times 🌪
DA TUTTI I PAESI DEL MONDO →
Bonus Sui confini delle carte regionali* di Giampaolo Dossena
Si sarà osservato che solo in qualche caso i nomi “regionali” delle “carte regionali” corrispondono agli attuali confini amministrativi delle “regioni”; e pertanto si è dovuto ragionar in termini di province. Si tenga presente poi che, come per ogni fenomeno folkloristico, anche i confini delle province risultano a volte troppo netti: ci teniamo ad essi solo per semplificare, per abbreviare il discorso. In realtà sono diffuse carte romagnole anche in provincia di Bologna, sono diffuse carte trevisane anche in provincia di Ferrara, ci sono infiltrazioni di carte toscane in Umbria, di carte piacentine negli Abruzzi... Del tutto caotica è poi la situazione nelle province che hanno avuto forti immigrazioni.
Del resto, è ovvio che in tempi passati la nostra stessa definizione di 16 sottotipi sarebbe stata ancor più ingiusta e massacrante (questi massacri di valori culturali delle minoranze si chiamano etnocidì); ancora negli anni '30 del nostro secolo la grande Enciclopedia italiana (“la Treccani”) alla voce “carte da gioco” parlava di carte “viterbesi” e “padovane”, specie oggi estinte; presentava riproduzioni fotografiche di certe carte “baresi” che sembrano napoletane, di certe carte “sardegnole” che nulla hanno a che vedere con le sarde d'oggi, di certe carte “venete” che non corrispondono a nessuno degli attuali cinque sottotipi d'area veneta, di certe carte “bresciane” che oggi si direbbero trentine; e presentava la riproduzione fotografica di una piacentina a figura intera (e questa me la ricordavo anch'io; oggi, come s'è già detto, le piacentine sono a due teste).
“La Treccani” è ancora alla portata di tutti i frequentatori di pubbliche biblioteche (come dice il poeta? «Nei paesi più lontani / si postilla a piene mani / l'Enciclopedia Treccani»); ma per perennità di documentazione l'articolo citato, degli anni '30, si rilegge nel “Treccanino” degli anni '50 (Dizionario enciclopedico italiano) e nel Lessico universale italiano degli anni '70.
Inversamente è ancor più vero che in tempi futuri prossimi la nostra descrizione di 16 sottotipi sembrerà arcaica, araldica, di fantasia. Buona parte dei 16 sottotipi da noi descritti hanno una diffusione ridottissima, e verosimilmente sempre più ridotta di giorno in giorno; forse è vicino il tempo in cui i fabbricanti di carte non potranno più sostenere i costi di produzione e di distribuzione, e cominceranno a espungere dai loro cataloghi oggi un tipo, domani un altro. La maggior sopravvivenza si può profetizzare per le piacentine, e più ancora per le napoletane (di cui ingenti quantitativi sono destinati all'esportazione). Le carte da gioco non sono come i dialetti: il giorno in cui non vengono più prodotte industrialmente muoiono sul colpo.
Sembra però che per ora non abbiano fondamento le notizie allarmistiche diffuse da certi giornali (come p. es. il “Corriere d'informazione” del 24 gennaio 1975, secondo il quale, con soddisfazione del cronista, si starebbe già cercando di “mettere un po' d'ordine” nei sedici mazzi regionali italiani).
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* Estratto dall'introduzione del libro Solitari con le carte e altri solitari per giocare da soli o ben accompagnati di Giampaolo Dossena, Arnoldo Mondadori Editore, collana Gli Oscar casa, 1976 (libro fuori catalogo).
Giampaolo Dossena (1930 - 2009) è stato un giornalista e scrittore, tra i massimi esperti di giochi.