Elefanti, cicadee, mele, pattern e cubismo
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
· nel Giardino Botanico di Copenhagen c'è una delle più grandi collezioni europee di cicadee, piante tropicali e sub-tropicali simili alle palme. Il merito è del botanico ed esploratore Frederik Michael Liebmann, che nell'800 viaggiò per tre anni in Messico, tornando in Danimarca con decine di migliaia di specie botaniche;
· la nostra era è popolata da creature ibride: antenne cellulari che sembrano palme, nuvole artificiali, prati finti, cani robot, carni sintetiche...;
· in Veneto il libeccio si chiama garbìn, termine che deriva dall'arabo gharbī, cioè “occidentale”;
· quando arrivò a Helsinki durante la guerra, Armi Ratia, fondatrice di Marimekko, non aveva più niente. Tutto ciò che possedeva erano un impermeabile e una maschera antigas che perdeva;
· Jean Dubuffet, Fernand Léger, Marcel Duchamp, Diego Rivera, Louise Bourgeois e Henri Matisse studiarono nella stessa scuola, la Académie Julian di Parigi;
· il grande designer Barney Bubbles prese il suo nome da uno spettacolo psichedelico che realizzava negli anni '60 usando dei proiettori, dell'olio e degli inchiostri colorati che formavano, appunto, delle bolle.
70 anni di pattern
Il celebre marchio finlandese Marimekko ha messo online Maripedia, una sorta di enciclopedia che racconta tutte le designer e i designer che hanno collaborato con l'azienda, e mostra parte del grande e coloratissimo archivio di stampe. — Sono 365 pattern, dal 1949 (prima ancora che Marimekko si chiamasse così) a oggi.
Dei movimenti
L'Art Nouveau
Nei pattern e nelle decorazioni del libro di fine '800 Neue freie Dekorationsmotive, dell'artista tedesco Arnold Lyongrün, che studiò a Parigi e si innamorò dell'Art Nouveau.
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Il Modernismo catalano di Casa Batlló
Un vero e proprio saggio visivo nato per pubblicizzare il negozio che oggi si trova dentro al celebre e meraviglioso palazzo interamente riprogettato a iniziò '900 dal genio di Antoni Gaudí.
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Il Cubismo
Un corto d'animazione prodotto da Tate Kids lo spiega a bambine e bambini, focalizzando l'attenzione soprattutto sui due suoi protagonisti principali: Picasso e Braque.
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Un bestiario
Il nostro mondo è popolato da creature ibride: antenne cellulari che sembrano palme, nuvole artificiali, prati finti, cocomeri quadrati, funghi radioattivi, carne sintetica, mucche fistulate, cani robot, zanzare geneticamente modificate. — Un libro — A Bestiary of the Anthropocene — ne mostra 60, appositamente create dall'uomo o nate come sottoprodotti del progresso tecnologico.
Delle creature
La crisi climatica in un video d'animazione a più voci
Un gruppo di artiste e artisti dell'animazione hanno collaborato, giocando col divertissement surrealista del “cadavere squisito” per dare il loro punto di vista sull'emergenza.
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Una video-ode alle cicadee del Giardino Botanico di Copenhagen
Narrata idealmente dall'uomo che, nell'800, ha portato lì una enorme collezione di queste piante tropicali: il botanico ed esploratore danese Frederik Michael Liebmann.
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5 albi illustrati sugli elefanti
Il nostro Davide Calì — che ha una passione per i proboscidati — fa una lista dei suoi preferiti.
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Dei modi di dire
«Arrivata negli Stati Uniti, alle cene, nelle conversazioni, occasionalmente inserivo proverbi nostrani tradotti in inglese, del tipo: “You cannot have your wife drunk and the barrel completely full at the same time”. Gli ospiti mi guardavano smarriti. Così ho imparato che c’erano degli equivalenti con immagini diverse in inglese e li ho raccolti in un quaderno di appunti, per anni, sino alla pubblicazione del libro» racconta Michela Tartaglia. — L'autrice di Una mela al giorno, intervistata da Davide Calì.
Della grafica al servizio della musica
Un maestro dimenticato
Barney Bubbles fu uno dei più grandi designer di copertine degli anni '70. Scomparso nell'83 a soli 41 anni, ora un libro ne celebra la vita e le opere.
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Un vento chiamato Garbìn
Un progetto tra musica, grafica e illustrazione, e all'insegna della contaminazione.
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Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
La corsa al Quirinale raccontata come un romanzo, tra passato e presente.
NEL PODCAST ROMANZO QUIRINALE →
La bizzarra influenza di Disneyland sui capi di stato comunisti 🏰☭
UN AFFASCINANTE PEZZO DI VALENTINO ELETTI SU L'INDISCRETO →
Costruire una magica macchina automatica per fare le bolle 🌬️
CON UN VENTILATORE, UN MATTONE, UN APPENDIABITI, DELLE MOLLETTE... →
Sara Marzullo ricorda il grande Gianni Celati, scomparso lo scorso 3 gennaio ☁️
SU IL TASCABILE →
Per i suoi prodotti Ikea “ruba” i nomi a luoghi reali della Svezia 🇸🇪
E QUINDI I LUOGHI REALI DELLA SVEZIA REAGISCONO (CON IRONIA) →
Il classico dei classici: pensare mezz'ora a cosa scrivere nella mail 📧
E POI DIMENTICARE L'ALLEGATO →
Un corto d'animazione spiega il celebre teorema di incompletezza di Gödel 🤔
CON UN NARRATORE D'ECCEZIONE, IL MATEMATICO E SCRITTORE MARCUS DU SAUTOY →
Videogame slovacchi degli anni '80 🕹️
DA GIOCARE ONLINE →
Bonus Il barrito degli elefanti di Carl Safina
Alla fine, vidi che la terra stessa s’era sollevata, la terra cotta dal sole aveva preso la forma di qualcosa d’immenso e vivo, ed era in movimento. Il paesaggio si muoveva con la moltitudine, i loro passi a tal punto tutt’uno col suolo da sembrare la fonte stessa della polvere. La nube che alzavano ci inghiottì, penetrò in ogni poro, ci coprì i denti, ci filtrò nella mente. Al tempo stesso, carne e metafora. Grande.
Si potevano vedere le loro teste, come scudi di guerrieri. Il loro immenso respiro, che si riversava dentro e fuori risuonando nelle camere dei polmoni. La pelle, mentre si muovevano, corrugata dal tempo e dall’uso, con le screpolature impresse dal passare degli anni, quasi che vivessero avvolti dalle mappe sgualcite della vita già percorsa. Viaggiatori nei paesaggi dello spazio e del tempo. La pelle in movimento come un frusciante velluto, ruvido e irregolare, ma sensibile al tocco più leggero. Il lavorio dei molari, simili a pietre di un selciato, mentre – un ciuffo d’erba dopo l’altro, un boccone dopo l’altro – si appropriavano del mondo. E intanto, l’incessante mormorio soddisfatto di montagne di ricordi.
I loro brontolii attraversavano l’aria come un tuono lontano in avvicinamento, vibrando attraverso il suolo ondulato e le radici degli alberi, chiamando a raccolta, da fiumi e colline, familiari e amici, inviando saluti e informazioni sui luoghi visitati; e trasmettendo a noi il segnale di qualcosa imminente.
Una mente muove una massa immane di muscoli e ossa, gli occhi marrone illuminano un paesaggio, ed ecco un’elefantessa irrompere con fragore. Guardate la sua fronte squadrata, seguite le tracce dei vasi sanguigni, grossi come serpenti. Annunciata dai suoi stessi barriti, applaudita dallo sventolio delle sue stesse orecchie, ci colpisce nel suo essere senza tempo, quasi sublime, consapevole e deliberata, pacifica e materna – ma anche pericolosa, al punto da diventare, in caso di necessità, letale. Saggia solo nei limiti delle sue capacità, come noi. Vulnerabile. Come tutti noi.
Osservate. Ascoltate e basta. Forse non parlano a noi, ma tra di loro si dicono molte cose. Alcune, le udiamo; altre, sono al di là delle parole. Io voglio ascoltare, aprirmi alle possibilità.
Orecchie enormi che sbattono. Pelle coriacea, incrostata di polvere. Denti bizzarri, protrusi, grossi come le gambe d’un uomo, posti su entrambi i lati d’un naso che è il più fallico al mondo. Un aspetto così grottesco, pari alle bizzarre figure d’una gargouille, dovrebbe apparirci orribile. E invece vediamo in loro un’immensa intangibile bellezza, a volte così intensa da sopraffarci. Avvertiamo molto di più, qualcosa di molto più profondo. Percepiamo che il loro incedere nel paesaggio è intenzionale. Non possiamo negarlo: stanno andando in un luogo che hanno bene in mente.
Ed è là che adesso andremo anche noi.
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* Primo capitolo del libro Al di là delle parole di Carl Safina, Adelphi, 2018.
Safina (1955) è un biologo statunitense e pluripremiato scrittore.
Al di là delle parole è uno dei più alti esempi recenti di “nature writing” e parla della consapevolezza, dell'intelligenza e dell'empatia degli animali.