Locandine, icone, serigrafie e storie a caratteri mobili
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
· quando ci si allontana, i legami si possono spezzare: è il prezzo della libertà, e sta poi a noi cercare di ricostruire qualcosa con il “filo” che ci è rimasto;
· per via di un affitto non pagato, le opere di uno dei maggiori artisti americani della prima metà del '900 rischiarono di andare distrutte per sempre;
· anche in un paesino con tre cinema chiusi, senza biblioteche e un comune commissariato da due anni si può fare un festival del cinema conosciuto a livello internazionale;
· «Capisci che stai invecchiando quando le candeline costano più della torta!» diceva Bette Davis.
Un decennale
Il festival La Guarimba, nato nel piccolo centro calabrese di Amantea per «riportare il cinema alla gente, e la gente al cinema» compie 10 anni, e così anche la mostra di illustrazione che fin dal 2013 ha coinvolto centinaia di illustratrici e illustratori da tutto il mondo. — Sono uscite le nuove locandine del festival e sta anche per essere pubblicato un libro che le raccoglie tutte.
Dei fili
Un cortometraggio sui legamì
Un piccolo e pluripremiato capolavoro prodotto dall'artista russa Dina Velikovskaya usando una penna 3d per raccontare, filo dopo filo e senza parole, una storia autobiografica e toccante.
LEGGI →
Le trapunte di Bisa Butler
Avvicinatasi all'arte tessile da studentessa, Butler non l'ha più abbandonata, diventando uno dei nomi di punta della nuova generazione di artiste e artisti che lavorano sull’identità delle persone nere e sul retaggio della comunità africana-americana.
LEGGI →
Un invecchiare
«I nonni sono presenti nel quotidiano dei bambini, talvolta quanto i genitori. Sono una figura importante perché rappresentano il passato ma anche il futuro, perché un giorno saremo come loro. Qualche volta sono misteriosi, spesso imprevedibili. Qualche volta si dimenticano le cose, qualche volta giocano come bambini». — A dirlo è Davide Calì, che consiglia cinque albi illustrati su nonne e nonni.
Dei tesori d'archivio
Le serigrafie di William H. Johnson
Tra pregiudizi razziali, povertà, talento innato, un grande amore finito tragicamente e la malattia mentale, la vita dell'artista statunitense è degna di un romanzo. Gli ultimi vent'anni della sua vita li passò in un ospedale psichiatrico, e lasciò oltre 1000 opere, tra cui coloratissime serigrafie sulla vita dell'America nera negli anni '40.
LEGGI →
Un'enciclopedia iconografica dell'800 diventa un sito interattivo
È opera del designer Nicholas Rougeux, che ha digitalizzato più di 13.000 immagini e oltre 1 milione e seicento mila parole, lavorandoci per 13 mesi e passando più di 1500 ore solo sulle meravigliose incisioni realizzate dall'editore e litografo tedesco Johann Georg Heck.
LEGGI →
Una mostra
Nel 2010 Laura Dal Maso, Mauro De Toffol e Tommaso Pucci hanno fondato il collettivo Cabaret Typographie e da allora, ogni volta che si incontrano, si mettono a stampare, giocando con le forme dei caratteri mobili e realizzando coloratissimi poster. — Le loro opere sono ora in mostra da Bonvini 1909, a Milano, che è anche il luogo in cui il trio si ritrova per stampare.
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito.
Si tratta di un progetto fatto con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità.
Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione.
Potrai farla su PayPal.
Ti ringraziamo già da ora.
🪡🧶
Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
VAI →
E inoltre
Una passeggiata per Brooklyn in compagnia di un architetto 🚶♂️
CHE RIVELA I DETTAGLI ARCHITETTONICI PIÙ INTERESSANTI DEL QUARTIERE →
Nel 1960 Alfred Heineken, fondatore dell'omonimo e celebre birrificio, ebbe un'idea 🍺
FARE BOTTIGLIE DI BIRRA SQUADRATE COSÌ DA RIUTILIZZARLE COME MATTONI PER ABITAZIONI →
Un simulatore di traffico. Si possono cambiare molti parametri, pure la gentilezza nei confronti di chi si immette dalla rampa 🛣
COMUNQUE VADA, PRIMA O POI CI SARÀ L'INGORGO →
L'intelligenza artificiale è piuttosto brava a realizzare plausibili copertine di libri di fantascienza anni '70 🛸
GLI ESPERIMENTI DELL'ARTISTA LEWIS HACKETT →
Ragazze giovani e annoiate sulle copertine dei libri 😒
UN TREND EDITORIALE? →
«L’estenuante dibattito sullo schwa spesso sembra limitarsi sempre al ruolo rappresentativo della lingua, ignorando la sua forza plastica: la possibilità, cioè, di agitare i nessi consolidati e di riformare continuamente l’accordo nuziale tra parola e parola» ǝƎ
UN INTERESSANTE ARTICOLO DI GIORGIOMARIA CORNELIO SU L'INDISCRETO →
Un'allucinante, inquietante, pazza e disturbante parodia delle televendite di prodotti “rivoluzionari” [PER UN PUBBLICO ADULTO] 🍝
SPAGHETTER GHETTER →
I dischi dei Beatles che uscivano negli USA erano diversi da quelli che si trovavano nel Regno Unito 🎶
UN'INFOGRAFICA MOSTRA COME, E UN VIDEO SPIEGA IL PERCHÉ →
OK Computer dei Radiohead completamente rifatto usando la voce al posto di ogni singolo strumento 🗣
E IL RISULTATO È MENO PEGGIO DI QUANTO CI SI POTREBBE ASPETTARE →
Bonus Attrezzi di Tullio Pericoli*
Una volta mi è stato chiesto: quanto dura la vita di un pennello? Che domanda, mi sono detto, non avevo mai pensato che un pennello potesse avere una propria vita. Qualora poi si trattasse di un mio pennello, avrebbe una vita che dipenderebbe quasi totalmente da me e dalla mia mano. Non tanto la sua durata e qualità, ma addirittura il senso della sua vita.
Un pennello, quando è nuovo, sa di esserlo e lo dimostra. I suoi peli sono morbidi come avessero appena fatto lo shampoo, il manico è lucido e perfettamente liscio: si propone al futuro, in uno stato di verginità disposto a ogni cosa. È lì per cominciare la sua storia e, per costruirla, è pronto ad assecondare ogni gesto, anche se rischioso e sconosciuto. Pronto anche a farsi maltrattare.
Come ho detto, molte cose non dipenderanno da lui, ma ogni volta che deporrà un colore sulla tela saprà che dalla forza di quel colore si dovrà capire che viene da un essere vivo, che quel colore non lo ha solo messo, ma lo ha trasmesso. E il pittore a sua volta dovrà sentire che quell’oggetto che stringe nella mano è vivo e tutt’uno con essa.
Allora le pennellate mostreranno l’elasticità dei peli nell’atto di stendere il colore, il loro sforzo nel piegarsi per depositarlo, l’elasticità e la flessibilità che possiedono.
Quando però il pittore comincia ad accorgersi che quei peli tendono a irrigidirsi, a diventare più duri e meno liberi, è segno che una fase della loro vita si sta concludendo. Ma solo una fase, perché proprio da quel momento se ne prospetta un’altra. Una seconda vita in cui i peli induriti e quelli che, per consunzione o vecchiaia, si sono uniti o incollati tra loro creando piccoli grumi compatti acquistano più sicurezza e incisività e stendono il colore con più potenza, solcano in maniera più profonda la materia pittorica, e lasciano di sé un’impronta più decisa, più sprezzante e rabbiosa. Come le pennellate di Tiziano ormai vecchio.
In questa seconda vita, il legame tra il pennello e la mano del pittore si fa più forte e preciso: come se le dita, sentendo la fatica dell’attrezzo diventato vecchio, assecondassero il suo bisogno di lasciare segni più profondi, incisi e duraturi, appunto perché forse estremi.
E allorché un pennello è davvero finito o, direi meglio, esausto, non si può abbandonarlo; bisogna lasciarlo riposare in un luogo dove ogni tanto si possa tornare a rivederlo e ricordarlo.
––––––
* Estratto da Arte a parte, di Tullio Pericoli, Adelphi, 2021.
Pericoli (1936) è pittore, disegnatore e autore. Marchigiano, vive a Milano dal '61. Ha collaborato con i principali quotidiani e le più importanti riviste italiane e internazionali, disegnato scene e costumi per il teatro ed esposto i suoi ritratti e i suoi paesaggi in tutto il mondo.