Rondini, foto dal finestrino, ritratti rapidi e lettere di carta
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ «Ognuno nell'arte sua» scriveva nel '700 il tipografo, editore, libraio e cartografo veneziano Giacomo Zatta. Come a dire: ciascuno si occupi di ciò che sa far bene;
❉ alcuni logo — come quelli di Mercedes, BMW, Rolex e Louis Vuitton — sono rimasti praticamente immutati per più di ottant'anni;
❉ negli anni ’40, dopo un intervento all’intestino che lo costrinse sulla sedia a rotelle, Matisse non riuscì più a raggiungere bene il cavalletto per dipingere, così dedicò l’ultima fase della sua carriera alle composizioni con la carta;
❉ Ettore Sottsass una volta scrisse: «Sono sicuro, sicurissimo che c’è un paradiso di prati infiniti per le erbe solitarie»;
❉ in questi giorni arrivano a Mosca storni e pavoncelle dal Mediterraneo. Passano attraverso l’Ucraina, rotta che per gli aerei attualmente è impossibile percorrere.
Degli sguardi
Dal 2004 al 2006 il grande Ettore Sottsass tenne una rubrica sulla rivista Domus. Si chiamava Foto dal finestrino e proponeva, ogni mese, uno scatto realizzato dal designer e architetto durante uno dei suoi tanti viaggi, accompagnato da un testo che spesso sconfinava nella poesia.
⎯
Le foto sono ora in mostra alla Triennale di Milano, fino al 22 maggio.
Delle scoperte
L'archivio del MoMA a portata di broswer
Il celebre museo newyorkese ha lanciato un'estensione per il browser Chrome. Appena si apre una nuova finestra appare un'opera della collezione, con il link per andare ad approfondire.
LEGGI ☞
Cinque storie e a sorpresa
Il nostro Davide Calì consiglia cinque albi illustrati capaci di sorprendere e di rinnovare il divertimento anche dopo che la sorpresa è stata svelata.
LEGGI ☞
Degli incontri
Tipoteca, il più importante museo italiano dedicato a stampa e tipografia, ha organizzato un ciclo di lezioni e workshop per avvicinare il pubblico alla conoscenza più diretta e consapevole della tipografia e della sua pratica.
⎯
Si tratta di 9 appuntamenti, tra aprile e dicembre 2022, con grandi nomi italiani e internazionali del type design e della grafica.
Delle lettere e dei simboli
6000 logo d'epoca
Dopo il suo best-seller Logo Modernism, che raccoglieva migliaia di logo disegnati tra gli anni '40 e '80, il designer tedesco Jens Müller, esperto di storia della progettazione grafica, va ancora più indietro nel tempo, con un volume dedicato a quelli nati tra il 1870 e il 1940.
LEGGI ☞
Costruire lettere di carta (e non solo)
In occasione della nuova edizione di 36daysoftype, la giovane designer britannica Mel Edwards ha iniziato a dar forma ad alcune idee bizzarre che le giravano in testa da un po'.
LEGGI ☞
Gli esperimenti di Hansje van Halem
La designer neerlandese raccoglie periodicamente in volumi in edizione limitata alcuni suoi schizzi, idee e progetti mai usciti: ci sono lettere che appaiono e scompaiono tra le texture e texture che si materializzano dentro alle lettere, linee e colori che esplodono e contrasti che confondono e stordiscono.
LEGGI ☞
Un migrare, come le rondini
Davide Calì ha fatto un po' di domande all'illustratrice Olga Ptashnik e al biologo Pavel Kvartalnov, che insieme hanno firmato il bell'albo illustrato Diario di una rondine.
⎯
Sia lui che lei provengono dalla Russia, e nell'intervista parlano anche della loro visione di ciò che sta succedendo in Ucraina e nel loro paese.
Un disegnare
I “ritratti rapidi” di Federica Del Proposto
L'illustratrice romana la scorsa estate ha avuto un infortunio che l'ha costretta a poter disegnare solo per pochi minuti al giorno. Ha colto l'occasione per trovare un nuovo stile.
LEGGI ☞
Una linea è una linea
Un'iniziativa alla quale tutte e tutti possono partecipare su Instagram: delle attività creative basate sul libro Una linea è una linea dell'illustratrice tedesca Katja Spitzer, che vi ha raccolto 77 esercizi di disegno, pittura e collage.
LEGGI ☞
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito.
Si tratta di un progetto fatto con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità.
Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione.
Potrai farla su PayPal.
Ti ringraziamo già da ora.
👛👏
Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
VAI ☞
E inoltre
❉ Il collettivo bolognese Franco ha realizzato un poster allo scopo di raccogliere fondi per l'assistenza ai civili sfollati dall'Ucraina.
Si intitola НЕТ ВОЙНЕ!, cioè “no alla guerra” ☞
❉ Come si fa a sopravvivere in un mondo di str... piccioni?
Forse bisogna diventare a propria volta stron... piccioni? ☞
❉ Un libro pieno di giochi a tema draghi.
Ideale per un pomeriggio piovoso ☞
❉ La classifica dei materiali più duri del pianeta 💎
Menzione d'onore per la tela di ragno. Il diamante è solo 7º ☞
❉ «Nonostante tutti gli antichi oggetti dipinti nei nostri musei, è raro vedere un vero set di colori» 🎨
Su Hyperallergic un articolo dedicato alle tavolozze degli artisti dell'antichità ☞
❉ Tutti i veicoli di James Bond 🤵♂️🍸
Una serie di infografiche ☞
❉ L'enorme distesa di serre ad Almeria, in Spagna 🍅
Una serie del fotografo Tom Hagen ☞
❉ «How to check your email in 1984» 📞
Comodissimo ☞
❉ L'animatore Dan Kelly posta un cane animato ogni martedì 🐶
Su Twitter ☞
Bonus Scritto di notte* di Ettore Sottsass
Per giocare si tirava con il gesso una riga bianca sull’asfalto, parallela al misterioso muro del conte, a quattro o cinque passi di distanza. Quella era la riga che non si poteva superare con i piedi, e si giocava tirando palline di ceramica più vicino possibile al muro. Chi tirava la pallina più vicino vinceva, e il premio era qualche altra pallina che ognuno doveva dare. Non ricordo quante.
Io dovevo essere molto impreparato perché avevo palline di ceramica bruttissime, con colori opachi sbiaditi e miserabili, e le mie palline leggerissime costavano pochi centesimi; le compravo dal tabaccaio.
Un giorno è arrivato un bambino con bellissime palline di vetro trasparente e dentro qualche filo di vetro colorato, rosso, blu, verde e giallo.
Improvvisamente mi sono sentito socialmente collocato in basso, anche se non sapevo certo che cosa volesse dire «socialmente», e neanche cosa volesse dire «collocato in basso».
Anche quando al parco ho visto una bambina bionda, con i capelli lucenti che uscivano dal cappello di paglia e tutta vestita di bianco e di pizzi e con la signora che la curava, mi sono sentito declassato. Anzi, mi sono sentito definitivamente declassato. Sapevo che con quella bambina non avrei mai, mai, mai potuto giocare; una percezione che mi ha inseguito tutta la vita. Con certe bambine, con certi bambini, con certi uomini, con certi generali, vescovi, dirigenti, proprietari di yacht, politici, presidenti e altri, non avrei mai potuto giocare. Non potevo neanche pensare di giocare.
Un giorno, un bambino un po’ più grande e che mi sembrava vestito male è arrivato con palline di acciaio.
Mi sono spaventato.
Quella volta non è stato l’abbassamento del mio stato sociale. Ho avuto una visione asfissiante di spazi di vita che non erano a mia disposizione e che non lo sarebbero mai stati. Da dove poteva venire una pallina di acciaio? Come si arrivava a possedere una pallina di acciaio? Chi si doveva essere per avere una pallina di acciaio?
La pallina di terracotta si comprava dal tabaccaio. Più o meno anche la pallina di vetro – mi sembrava – l’avrei potuta raggiungere. Sapevo dove trovare oggetti di vetro o simili, bicchieri, bottiglie, bottoni, lampadine, vasetti di vetro, perline, collanine. Con il vetro avevo una certa dimestichezza, come con il legno, con i sassi, la stoffa, gli spaghi, i fiammiferi. Sapevo anche dove c’erano chiodi e martello; li avevo visti dal mio nonno falegname. Ma una pallina di acciaio era fuori dalla mia portata.
Grande mistero, immenso, soffocante mistero: il vasto mistero della «civiltà» delle macchine? Cominciavo a dovermi confrontare con la civiltà delle macchine?
* Estratto dell'autobiografia di Ettore Sottsass, Scritto di notte, Adelphi, 2010.
Sottsass (1917 - 2007) è stato uno dei più grandi architetti e designer italiani. Ha progettato oggetti, mobili, case e villaggi. Ha fondato il gruppo Memphis e la rivista Terrazzo. Ha disegnato il primo elaboratore elettronico italiano e vinto quattro volte il prestigioso Compasso d'Oro.