Colori, sedie, giardini e primavera in Normandia
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ a convincere il re Luigi XIII a far costruire un grande orto botanico a Parigi fu Guy de La Brosse, uno dei medici del sovrano, spalleggiato dal celebre cardinale Richelieu;
❉ così David Hockney descrive la sua dimora in Normandia: «quattro acri di terra con al centro una piccola casa dei sette nani, un fiumiciattolo in fondo, siepi ai due lati, alberi dalle grandi chiome a ridosso della strada»;
❉ l’arrivo del modernismo nel Regno Unito, con la sua visione utopica dello spazio, della società e dell'estetica, è stato «uno shock esplosivo al prevedibile ordine degli stili storici e architettonici»;
❉ «le sedie sono architettura, i divani sono borghesi» disse una volta Le Corbusier;
❉ ogni anno l'azienda svizzera d'arredamento Vitra rivoluziona completamente l'assetto del Vitra Schaudepot, un archivio, disegnato dagli architetti Herzog e de Meuron, che ospita parte della collezione del vicino Vitra Design Museum e presenta un’esposizione permanente di circa 400 pezzi che hanno fatto da storia del design dal XIX secolo a oggi.
Un grande ritorno
Dopo due anni di stop, torna a Milano la fiera di illustrazione Paw Chew Go. Più di 80 espositori nell'area mercato, una grande mostra dedicata a Massimo Giacon, la Paciugoville di Camilla Pintonato, il Cine-Paciugo, tanti incontri e presentazioni, e poi workshop, eventi-nell-evento e un'asta finale con le tavole di Nathalie Du Pasquier, ZeroCalcare, Olimpia Zagnoli, Carlo Stanga, Altan, Arianna Vairo, Ugo La Pietra, Fontanesi, Gabriella Giandelli, Emiliano Ponzi, Electra by La Fille Bertha (e il ricavato andrà alla Casa delle Donne di Milano).
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Inaugura oggi, 7 maggio, e va avanti fino a domani a BASE Milano.
Una pandemia
L’influenza della pandemia sui lavori di giovani designer di mezzo mondo
Artisti e artiste di tutto il mondo hanno inviato a Cihan Tamti, giovane art director, le loro opere realizzate nel periodo di clausura.
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Un giardino
Tra il 1842 e il 1843 è stata pubblicata un guida illustrata in due volumi su tutte le meraviglie di flora e fauna presenti nel Jardin des plantes de Paris, il più importante orto botanico francese, inaugurato nel 1640.
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Le tavole a colori si possono ora scaricare gratuitamente anche in alta risoluzione.
Dei luoghi
La primavera in Normandia, ritratta da David Hockney
Il grande artista britannico ha passato il lockdown del 2020 nella sua casa tra le campagne francesi, e dipinto sul suo iPad l'arrivo della bella stagione.
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50 tappe nella Londra modernista
La nuova mappa di Blue Crow Media propone un itinerario tra gli edifici più interessanti costruiti in stile modernista tra gli anni '30 e gli anni '60.
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Dei futuri
La mostra NEAR + FUTURES + QUASI + WORLDS, appena arrivata a Bologna, raccoglie opere nate all'intersezione tra arte, scienza e tecnologia, tra complessità, visioni di futuri possibili, ipotesi di nuove strade da esplorare e potenzialità da testare.
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Fino al 29 maggio, in Sala Borsa.
Degli oggetti
Più di 400 pezzi che hanno fatto la storia del design, in ordine cromatico
Il Vitra Design Museum ha chiamato la designer neerlandese Sabine Marcelis a curare per un anno la collezione permanente del Vitra Schaudepot. Ne è nata un'installazione dedicata al colore.
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Le sedie-ritratto di Federico Babina
L'architetto, illustratore e designer ha trasformato in volti 30 sedie disegnate da alcuni tra i più grandi progettisti.
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Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
❉ «Soltanto fino a pochi anni fa i silent book in libreria erano molto rari, forse per quello strano pregiudizio per cui consideriamo i libri unicamente come uno strumento per leggere.
Sia come sia, i libri che parlano per immagini sono ora sempre più frequenti. Come di consueto, ve ne presento cinque».
Il nostro Davide Calì consiglia 5 silent book ☞
❉ L'ameba che divora il cervello 🦠🧠
Un'animazione didattica della sempre meravigliosa collana di video Kurzgesagt ☞
❉ La vera storia di Mauro Repetto 🕺
“Come diventare fantasma”, su Dude Mag ☞
❉ Una grande collezione di schede perforate 🗂
«At my first job in 1962 with the Chesapeake and Potomac Telephone Company, the entire Virginia telephone customer database was on punched cards» ☞
❉ Un progetto fotografico sulle piste da bowling vintage 🎳
Maple+pine ☞
❉ Simulazioni fuori di testa con mezzi di locomozione e situazioni improbabili, se non impossibili 🚙
Una serie di video ☞
❉ C'è stato uno sciopero su Etsy 🪧
Se ne parla su Eye on Design ☞
Bonus Mettere a tacere* di John Biguenet
Eravamo ancora studenti quando io e mia moglie visitammo Firenze per la prima volta. Proprio quando il tramonto stava per tingere di bronzo l’Arno, trovammo un piccolo ristorante vicino alla pensione infestata di pipistrelli dove soggiornavamo. Marsha, essendo stata cresciuta da una nonna originaria di Viareggio, ordinò da mangiare in un italiano del quale il nostro anziano cameriere deve aver riconosciuto le inflessioni toscane. Si rifiutò, comunque, di scrivere alcunché sul suo taccuino fino a che, spazientito, la interruppe con un deciso «Signorina!», rivolgendosi quindi verso di me con aria interrogativa. Solo dopo che ebbi annuito, annotò la nostra ordinazione.
Tempo dopo, mentre cercavo di perfezionarmi nel mestiere di professore, lessi un articolo sulla tendenza degli insegnanti, sia uomini che donne, a interrompere le studentesse – ma non gli studenti – mentre rispondono alle domande. Io, ovviamente, mi consideravo esente da un simile comportamento sessista, finché non mi ritrovai a dovermi sforzare per trattenermi dall’interrompere le mie studentesse. Mi resi presto conto in maniera lampante che, quando prendeva la parola in classe una studentessa, dovevo stare molto attento a non interromperla fino a quando non avesse completato il suo intervento; poche, invece, erano le occasioni in cui mi dovevo sforzare per trattenermi dall’interrompere le mie studentesse. Mi resi presto conto in maniera lampante che, quando prendeva la parola in classe una studentessa, dovevo stare molto attento a non interromperla fino a quando non avesse completato il suo intervento; poche, invece, erano le occasioni in cui mi dovevo sforzare per non interrompere uno studente durante la lezione. Anzi, in generale mi sono trovato sul punto di interrompere gli studenti maschi davvero raramente.
Se fossi stato anch’io una donna, forse avrei ottenuto una qualche rassicurazione nell’essere rappresentato da una ricerca che indica quanto più spesso si interrompono le studentesse. Invece, al di là del fastidio provato per questa rivelazione sul mio modo di insegnare, mi ha sconvolto il dover riconoscere che le mie studentesse avevano sopportato per tutta la loro vita un’educazione nella quale gli insegnanti hanno sempre interrotto le loro risposte, mentre ai compagni veniva data completa attenzione. Molto difficile poter credere che il comportamento di questi insegnanti, o di altre figure autorevoli e rispettate, non produca degli effetti permanenti in chi viene costantemente messo a tacere, sia tramite l’interruzione sia attraverso pressioni meno evidenti a rimettersi alle decisioni della controparte maschile.
Viviamo in un mondo in cui le donne vengono spesso messe a tacere, a volte anche in modo violento. Ma l’umiliante affronto di zittire le donne con nonchalance è un’esperienza talmente radicata nella nostra quotidianità che questi piccoli esempi di imposizione del silenzio su un altro essere umano – la brusca interruzione del cameriere o dell’insegnante – in realtà possono aiutare, anche meglio di casi più eclatanti, a chiarire quale ruolo abbia il silenzio nel mantenimento dell’attuale distribuzione del potere nella società.
* Testo tratto dal dodicesimo capitolo di Elogio del silenzio. Come sfuggire al rumore del mondo, di John Biguenet, il Saggiatore, 2017.
Biguenet (1949) è uno scrittore, poeta, drammaturgo e traduttore statunitense. Vincitore di numerosi premi, ha scritto romanzi, racconti e opere teatrali. Il suo reportage sul ritorno a New Orleans dopo l'uragano Katrina è stato pubblicato sulle pagine del New York Times.