Donne in musica, vecchie Leica e racconti popolari
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ el massiariol era una creatura dell'immaginario friulano e veneto. Uno spiritello vestito di rosso con coda da diavolo, che di notte intrecciava le code delle mucche e le criniere dei cavalli. Se la mattina si trovavano macchie rosse sul manto degli animali, allora significava che lui era passato di lì;
❉ nello stato del Massachusetts c’è una cittadina che si chiama Canton. Il nome lo scelse un notabile del luogo alla fine del ‘700, convinto che l'omonima città cinese fosse ai suoi antipodi. Non era vero, ma il toponimo è rimasto;
❉ quando la Letter Library diventerà realtà, archivi, fondazioni, musei e collezioni private potranno caricare gli esemplari di specimen tipografici in loro possesso e arricchire così la prima banca dati a livello globale del suo genere;
❉ «cara consumatrice, caro consumatore, nel momento in cui hai messo il libro nel carrello su Amazon o l’hai portato alla cassa in libreria, il marketing ha vinto di nuovo» scrive Gianluca Diegoli in apertura del suo saggio Svuota il carrello.
Delle storie
Fiabe, storielle e leggende del folklore raccolte tra due comuni al confine tra Friuli e Veneto — Pasiano e Azzano Decimo, in provincia di Pordenone — dove si parla prevalentemente dialetto e si è «troppo veneti per i friulani e troppo friulani per i veneti». Tutti i racconti sono stati poi affidati a illustratrici e illustratori e ne è nato un libro.
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Si intitola Gera ’na volta ed è stato prodotto dall'associazione Creazioni Indigeste.
Un illustrare
Catturare l'attenzione con l'illustrazione
Un nuovo libro della casa editrice Victionary raccoglie il meglio dell'illustrazione commerciale da tutto il mondo.
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Cinque donne che hanno cambiato la musica contemporanea
Sono le protagoniste della nuova edizione del Loop Festival, e il grande illustratore e fumettista Manuele Fior le ha ritratte.
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Dei libri da leggere a due voci
Sono cinque e li consiglia il nostro Davide Calì.
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Una biblioteca
L'idea del designer tedesco Ralf Herrmann è quella di raccogliere in una biblioteca virtuale tutti ma proprio tutti gli specimen tipografici esistenti, cartacei o digitali che siano.
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Il progetto si chiama Letter Library e sta raccogliendo fondi attraverso il crowdfunding per potersi concretizzare.
Un aggiustare
Le tavole di un libro di botanica dell'800
Nato in Cina e da anni di base negli Stati Uniti, Youxin Ye è uno dei pochi artigiani rimasti a riparare i vecchi modelli di fotocamere Leica.
Un piccolo documentario racconta la sua storia.
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Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
❉ Un video mostra e spiega il processo di stampa che usava William Blake per le sue incisioni ✍️
La dimostrazione vede come protagonista Michael Phillips, che ha ricreato le originali lastre di rame incise a rilievo dei libri miniati di William Blake scomparsi nel XIX secolo ☞
❉ Sapresti riconoscere un'immagine generata dall'Intelligenza Artificiale da una di produzione umana? 🤖
Un piccolo test online ☞
❉ Su Antinomie la bella recensione di Silvia Cammertoni su un libro da non perdere 📸
Vita di Vivian Maier. La storia sconosciuta di una donna libera ☞
❉ La Notte stellata di Van Gogh in versione Lego ✨
Prodotta in collaborazione con il MoMA di New York ☞
❉ Uno sgabello 🪚
Costruito in stop-motion ☞
Bonus La pecorella* di Giuseppe Pitrè
Una volta c’era un massaro che aveva una figlia; la moglie era morta e, non potendo restare da solo, pensò di passare a seconde nozze e se ne prese un’altra. Le matrigne, come sapete, non sopportano le figliastre, e questa buona donna cominciò a tormentare la povera ragazza. Fra le altre cose, ogni mattina le dava qualche lavoro da sbrigare e non la lasciava mangiare se prima non lo finiva. Un giorno, il padre trovò in campagna una pecorella e tutto compiaciuto se la portò a casa per far contenta la figlia, a cui voleva tanto bene. Questa pecorella, vedendo la ragazza tanto sconsolata, le disse: «Non ti preoccupare, poggiami tutto quello che serve sulle corna e il lavoro te lo sbrigo io». E in un batter d’occhio lo sbrigò. La matrigna, vedendo che la ragazza si spicciava in un baleno, rimase meravigliata e, insospettita, scoprì tutto quanto. La sera, quando tornò il padre, per prima cosa gli disse: «Sai che ti dico? Ora che arrivano gli ultimi giorni di Carnevale, scanniamo la pecorella». Il marito non disse né sì né no, ma immaginate il dispiacere della ragazza che, piangendo disperata, corse a dirlo alla pecorella: «Non ti preoccupare, – le rispose quella – lascia che mi scannino; l’importante è che tu non mangi neppure un pezzetto della mia carne e che poi raccogli tutte le ossa e le sotterri sotto il pavimento».
Pochi giorni dopo, la pecorella venne scannata e la ragazza fece tutto quello che le aveva lasciato detto. Passato qualche tempo, nel punto in cui lei aveva seppellito le ossa, sbucarono dodici fanciulle: «Vieni con noi, – dissero alla ragazza – andiamo alla festa del Re». La vestirono tutta d’oro e se la portarono appresso. Appena la vide, il Re perse la testa e per tutta la sera non si staccò da lei. Quando la ragazza se ne andò, lui ordinò ai servi di appurare dove abitava.
Ma appena lei se li vide appresso, si sciolse i capelli e cominciò a gettare perle per terra e i servi pensarono subito a raccoglierle e la lasciarono andare. Il Re stava uscendo pazzo, e la sera dopo disse: «Se voialtri non scoprite dove abita, ci rimettete la testa». Quando lei tornò ad uscire, per prima cosa lasciò a terra una scarpa e poi sparì. I servi allora la raccolsero e la portarono al Re. Al che lui gettò un bando dicendo che: «la fanciulla a cui entrava quella scarpa, sarebbe diventata sua moglie».
Sentito il bando, tutte le ragazze corsero dal Re, ma quella scarpa non c’era verso che entrasse a nessuna. La matrigna, che pensava solo a martoriare la figliastra, decise di accompagnarla. Ma quale fu la sua meraviglia, quando vide che la scarpa le entrava e pareva fatta apposta per lei! La cappella reale fu pronta e la contentezza fu grande. Come immaginate, loro rimasero felici e contenti, mentre a noi, per nostra disgrazia, non ci diedero niente.
* Questa versione siciliana di Cenerentola è tratta da Il pozzo delle meraviglie. 300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani di Giuseppe Pitrè, pubblicata da Donzelli nel 2013 in un'edizione integrale tradotta dal siciliano (la traduzione è di Bianca Lazzaro) e illustrata da Fabian Negrin.
Pitrè (1841 - 1916) fu il più importante raccoglitore e studioso europeo di tradizioni popolari dell'800. Era un medico, e col suo calesse girò per mezza Sicilia a farsi raccontare e trascrivere le storie del folklore, raccogliendole poi in un'opera in 25 volumi intitolata Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane.