Ceramiche, acquerelli, giochi, lettere e palme
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ nel suo celebre saggio Il ramo d’oro, Frazer racconta di due misteriosi re delle foreste cambogiane, il re del fuoco e il re dell’acqua, che erano costretti a vivere isolati. Entrambi non dovevano morire di morte naturale e, quando invecchiavano o erano ammalati, venivano uccisi. I parenti, costretti loro malgrado a ereditare la carica, a quel punto scappavano e il resto del popolo doveva ritrovarli, tipo nascondino. Il primo che veniva scovato doveva essere il nuovo re;
❉ secondo Donna Haraway «nessuna specie agisce da sola, neanche una specie arrogante come la nostra, che finge di essere fatta da bravi individui che agiscono in base ai copioni della cosiddetta modernità occidentale. Sono gli assemblaggi di specie organiche e di attori abiotici a fare la storia, sia quella dell’evoluzione che tutte le altre»;
❉ la ceramica ti insegna ad accettare il cambiamento: «per esempio, hai un impasto che da crudo è grigio, poi lo cuoci in prima cottura, fai il biscotto e diventa rosa. Tu allora pensi di avere questo bellissimo rosa, ma dopo averlo messo in cottura a 1200 gradi indovina di che colore diventa? Color sughero» spiega Giorgia Pallaoro;
❉ in un manoscritto del '600 un tale A. Boogert mostrò più di 2000 combinazioni cromatiche ottenibili diluendo o mescolando tra loro 42 tinte all'acquerello;
❉ nell’anno 1900 nella sola Berlino c’erano più di 3000 imprese che operavano nel commercio di libri, oltre 500 tipografie e ben otto fonderie tipografiche.
Una sorellanza infestante
Non ci può essere giustizia climatica senza giustizia sociale e di genere: questo il concetto alla base dei manifesti realizzati da CHEAP con l'artista brasiliana Camila Rosa, visibili per le strade di Bologna e ideati su invito di ActionAid per il Festival della Partecipazione.
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La campagna si chiama Ecofemminismo o barbarie e rimarrà sui muri della città fino a fine agosto.
Delle piante dal passato
Le collezioni di scienze naturali di una famiglia svedese dell'800
I Timm, proprietari di uno stabilimento siderurgico, erano appassionati di scienze e misero insieme una grande collezione, tra cui un erbario perfettamente conservato.
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Le palme di Pieter de Pannemaeker
Discendente di una famiglia di tessitori e artisti dell'arazzo, de Pannemaeker fu uno dei più grandi illustratori botanici dell'800.
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Delle parole (di ceramica)
«È il mio momento per staccare, per fare qualcosa di più mio, per esprimere me stessa e per sperimentare. Delle volte mi capita di disegnare delle forme nuove, oppure di riportare sulla ceramica cose che della vita quotidiana che mi colpiscono, come questa ragazza che ho incrociato qualche tempo fa, intenta a mangiare un gelato su una Panda rossa. Nella ceramica sento di poter mettere tutta me stessa».
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Per la sua rubrica di interviste a ceramiste e ceramisti, la nostra Giulia Ficicchia ha dialogato con la giovane artista Giorgia Pallaoro.
Delle lettere “vestite”
Quando Berlino era la capitale tedesca della tipografia
Quattro istituzioni berlinesi hanno collaborato per digitalizzare la grande collezione di specimen tipografici in loro possesso.
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Se i caratteri incarnassero la progettualità dei più grandi nomi dell'architettura
Il designer, illustratore e architetto Federico Babina ha provato a immaginarlo nella sua nuova serie Archifont.
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Dal carattere al logo
Un libro raccoglie il meglio del logo-design di impronta tipografica degli ultimi anni.
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Degli acquerelli del '600
Il designer statunitense Nicholas Rougeux ama creare “traduzioni” digitali di antichi testi illustrati. Nel suo nuovo progetto ha affrontato un manoscritto del '600: una guida sulle combinazioni delle tinte ad acquerello.
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Il libro si chiama Klaer Lightende Spiegel der Verfkonst ed è diventato un coloratissimo grafico interattivo.
Un giocare
Un ping pong di illustrazioni
In omaggio al grande designer Pino Grimaldi, sua figlia Ilaria e il suo allievo Dario Volpe hanno fatto una sfida a colpi di disegno. Uno inviava la tavola e l'altra doveva rispondere entro 24 ore, il tempo di una storia su Instagram. Dall'iniziativa è nato un bel libriccino autoprodotto.
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Nascosto per una vita intera
Un corto d’animazione racconta di una partita di nascondino che diventa l'occasione per meditare sulla percezione del tempo durante l’infanzia.
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Cinque libri gioco
Il nostro Davide Calì consiglia cinque albi illustrati tutti da giocare.
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Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
❉ Gordon Moore è un ceramista e animatore che ha unito entrambi i linguaggi in un corto sperimentale
«La ceramica è poesia della vita in movimento: la danza involontaria tra armonia e dissonanza» ☞
❉ Il volto femminile nell'arte e l'importanza delle sopracciglia 🤨
Dall'Antico Egitto ai robot: se ne parla su Hyperallergic ☞
❉ Se la ingrandisci abbastanza, anche la cosa più banale diventa interessante 🔍
Un account Instagram che mostra video macro di oggetti comuni ☞
❉ I leggendari volumi giganti di Taschen 📖
E i piedistalli su misura progettati per reggerli ed esporli ☞
❉ AIGA ha selezionato i 50 migliori libri (in quanto a book design) e le 50 migliori copertine tra quelle dei libri usciti nel 2021 📚
Sono in totale 81 (alcuni volumi hanno ricevuto il doppio premio) e, come c'era da aspettarsi, provengono perlopiù dal mercato anglosassone ☞
❉ La città di Tokorozawa, in Giappone, ha lanciato una campagna per preservare un'area della foresta locale 🌳
È stata ribattezzata Totoro Forest perché lì Miyazaki passeggiava in cerca di ispirazione per il suo capolavoro animato del 1988 Il mio vicino Totoro ☞
❉ 27 parchi dei divertimenti abbandonati 🎢
Un tour da brividi intorno al mondo, consigliato da Atlas Obscura (c'è anche l'Italia, con Consonno) ☞
❉ Per il London Festival of Architecture l'architetto Andre Sampaio Kong ha installato una panchina pensata in base alle previsioni sul livello dell'acqua durante una forte mareggiata che potrebbe verificarsi nel 2030 a causa della crisi climatica 🌊
La seduta della panchina a 2,6 metri da suolo... ☞
❉ Le migrazioni dei milionari 🦅
Israele ed Emirati vanno un casino quest'anno [semicit.] ☞
Bonus Memoria e fantasia* di Peter Mendelsund
La nostra immaginazione di lettori è in gran parte costituita da libere associazioni visive. Ed è in gran parte slegata dal testo autoriale.
(Mentre leggiamo, sogniamo a occhi aperti).
Un romanzo stimola le nostre capacità di interpretazione, ma invita anche le nostre menti a divagare.
L’immaginazione di un lettore è liberamente associativa – ma non è arbitraria.
(Le cose che noi lettori immaginiamo potranno non essere indiscutibilmente coerenti, ma hanno comunque un senso).
Questo mi fa venire in mente che la memoria – che nutre l’immaginazione, e ad essa si mescola – forse è come l’immaginazione; e che l’immaginazione è come la memoria, essendone a sua volta costituita.
La memoria è fatta d’immaginario; l’immaginario di memoria.
Sto di nuovo leggendo Dickens (Il nostro comune amico) e sto immaginando qualcosa di cui si parla nel libro: un porto industriale con un fiume, delle barche, dei pontili, dei magazzini...
Da dove deriva il materiale che mi permette di immaginare questa scena? Frugo nella mia memoria alla ricerca di un posto simile a questo, con moli come questi. Mi ci vuole un po’.
Ma poi mi ricordo di un viaggio che ho fatto con la mia famiglia quand’ero bambino. C’era un fiume, e c’era un molo – un molo uguale a quello che ho appena immaginato.
Più tardi, mi rendo conto che una volta, mentre un conoscente mi stava descrivendo “i moli” della sua casa in Spagna, io stavo immaginando questo stesso molo: il molo che ho visto da bambino durante quella vacanza; il molo che ho già “usato” mentre immaginavo il romanzo di Dickens.
(Quante volte ho usato questo molo?)
L’atto di immaginarci gli eventi e i dettagli di un romanzo ci riporta involontariamente a sprazzi del nostro passato.
(Potremmo esaminare la nostra immaginazione come facciamo con i sogni, alla ricerca di tracce e frammenti perduti della nostra esperienza).
Le parole sono efficaci non per quello che portano in sé, ma per la loro potenziale capacità di sbloccare l’esperienza passata del lettore. Le parole “contengono” significato ma, soprattutto, le parole potenziano il significato...
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La parola fiume contiene in sé tutti i fiumi, che si riversano come affluenti in quest’unica parola. La quale contiene non soltanto tutti i fiumi, ma anche e soprattutto tutti i miei fiumi; ogni esperienza accessibile di ogni singolo fiume che ho visto, in cui ho nuotato, in cui ho pescato, di cui ho sentito il rumore, di cui ho sentito parlare, che ho percepito direttamente o da cui sono stato toccato di riflesso, per sentito dire o in qualsiasi altra maniera indiretta. Questi “fiumi” sono ruscelli e corsi d’acqua che, intersecandosi all’infinito, alimentano la capacità della narrativa di sollecitare l’immaginazione. Leggo la parola fiume e, con o senza contesto, mi immergo sotto la sua superficie. (Sono un bambino, sto guadando tra vortici e gorgogli, mi sono tagliato un piede sul fondo del fiume; oppure, ora, il fiume grigio fuori dalla finestra, alla mia destra, oltre gli alberi del parco, screziato di ghiaccio. O ancora, l’erotismo quasi sismico di un ricordo della mia adolescenza: il movimento della gonna di una ragazza in primavera, su un molo vicino all’arabesco disegnato da un fiume, in una città straniera...).
Le parole hanno questo potere nascosto: traboccano di significati pertinenti. L’autore deve fare così poco, se ci pensate.
(Siamo già sommersi dall’acqua del fiume, ci serve solo che l’autore attinga a questo bacino).
* Estratto dall'omonimo capitolo di Che cosa vediamo quando leggiamo, di Peter Mendelsund, Corraini Edizioni, 2020.
Mendelsund è un designer, art director e scrittore statunitense. È considerato uno dei più grandi designer di copertine di libri e ha firmato diversi saggi e due romanzi.