Birre, libri di cucina, ceramiche e librerie
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ nel suo libro L’ignoto ignoto lo scrittore e saggista britannico Mark Forsyth parla di tre categorie di cose: il “noto noto”, ovvero le cose che sai di sapere, il “noto ignoto”, ovvero le cose che sai di non sapere, e infine lo “ignoto ignoto”, ovvero le cose che non sai di non sapere;
❉ il corto d'animazione Anémic Cinéma realizzato da Duchamp nel '26 è pieno di giochi di parole surrealisti, tipo «Esquivons les ecchymoses des esquimaux aux mots exquis» (Schiviamo i lividi degli eschimesi con squisite parole) o «Avez vous deja mis la moëlle de l’épée dans le poële de l’aimée?» (Avete già messo il midollo della spada nella padella dell’amata?);
❉ secondo un paradosso della teoria della probabilità, detto “paradosso del compleanno”, se sei in una stanza con altre persone la possibilità che una di esse compia gli anni il tuo stesso giorno sale a più del 50% quando si è in 23;
❉ se dovesse scegliere un solo libro di cucina tra tutti, il grande chef Massimo Bottura opterebbe per un superclassico come La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi.
Una libreria indipendente
La nostra Giulia Ficicchia sta compiendo un tour virtuale per le librerie indipendenti italiane intervistando libraie e librai sulla loro storia e facendosi consigliare delle letture.
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Nella sua seconda tappa è andata a Trento, alla libreria due punti.
Degli albi illustrati
Una saga da giocare
È quella del Cavaliere Coraggio e della Principessa Attacco, dell'illustratrice e autrice francese Delphine Chedru.
I suoi libri sono pubblicati in Italia da Franco Cosimo Panini.
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Cinque libri di Thierry Dedieu
Davide Calì parla degli albi dell'autore francese, purtroppo non ancora tradotti e pubblicati in Italia.
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Una bibbia per chef
Quali sono i libri di cucina preferiti da cuoche e cuochi stellati di tutto il mondo? La scrittrice e critica gastronomica britannica Jerry Linford se l'è chiesto, e ha cominciato a domandarlo ad alcuni tra i più importanti nomi della cucina mondiale.
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Il risultato è La bibbia dei libri di cucina, un “libro di libri” pubblicato da Slow Food Editore.
Degli oggetti
Nove bottiglie di birra
Quelle del birrificio irpino VentiTRÉ, che ha affidato allo studio BasileADV il rinnovamento dell'immagine dell'azienda.
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Vent'anni di carriera
Quella di Luca Nichetto, tra i più richiesti e premiati designer a livello internazionale, che in un libro pieno di immagini, storie e voci racconta il suo percorso nel mondo della progettazione.
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Le ceramiche di Giada Ricci
Per la sua rubrica Parole di ceramica, la nostra Giulia Ficicchia l'ha intervistata.
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Un progetto culturale
Dal 2010, a Favara, in provincia di Agrigento, esiste un parco culturale che anima la città, la provincia e l'intera Sicilia con mostre eventi e residenze d'artista.
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Si chiama Farm Cultural Park e la nostra Alessandra Bruni è stata lì proprio per una residenza, cogliendo l'occasione per realizzare un piccolo reportage e un'intervista a uno dei fondatori.
Dei viaggi artificiali
Un alfabeto delle città
Sperimentando con l'Intelligenza Artificiale, lo studio milanese Invasione Creativa ha chiesto al “cervellone” di disegnare i monumenti di diverse città, componendoli nella forma delle iniziali dei vari luoghi: A di Atene, B di Berlino, ecc.
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Come ogni lunedì
È una rubrica a cura della giovane illustratrice e tatuatrice Alessandra Bruni, che ogni settimana illustra una notizia della settimana precedente.
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E inoltre
❉ La versione restaurata del cortometraggio sperimentale di Marcel Duchamp del 1926 😵💫
Anémic Cinéma ☞
❉ I progetti vincitori della seconda edizione del concorso InterAction & Experience Unirsm Design Contest 💡
Sono tutti realizzati da studentesse e studenti degli atenei italiani ☞
❉ Un libro gratuito per imparare a usare bene DALL·E 2 🤖
Qui la versione PDF ☞
Qui quella da sfogliare online ☞
❉ Il 15 novembre saremo 8 miliardi, nel mondo.
E nel 2023 l'India supererà la Cina in quanto a numero di abitanti 🌏
Qualche previsione demografica, su Quartz ☞
❉ Pattinare a New York, negli anni '80 🛼
Una serie di scatti tratta dal nuovo libro Empire Roller Disco di Patrick D. Pagnano su i-D ☞
❉ Un dolcissimo corto d'animazione per il nuovo, altrettanto dolce singolo della cantautrice francese November Ultra 🤗
Come into my arms ☞
❉ Il telescopio spaziale James Webb ha inviato le prime, straordinarie foto, assai più dettagliate rispetto a quelle realizzate dal “vecchio” Hubble. Ma quanto sono più definite? 🔭
Qui si possono vedere le differenze ☞
❉ Le tante cose che ancora non sappiamo sul Sole 🌞
Un articolo di Alessio Giacometti su Il Tascabile ☞
❉ «Mi sono chiesto di cosa ci parlano le immagini del distacco del seracco di ghiaccio dal corpo della Marmolada, che in questi giorni saturano lo spazio mediatico con la loro incessante riproduzione funzionale alla negoziazione del lutto che questo evento ha comportato» ⛰
Un articolo di Flavio Pintarelli su Not ☞
❉ Insetti & affini visti da molto, molto vicino 🪰
Le incredibili foto di Nikola Rahmé sul National Geographic ☞
Bonus Frammenti urbani* di Vittorio Magnago Lampugnani
Le microarchitetture, che siano elementi essenziali o oggetti dell'arredo urbano, non solo completano o modificano lo spazio cittadino, abbellendolo o deturpandolo e comunque contribuendo in maniera decisiva a definirne il carattere. Sono anche oggetti autonomi: a osservarli più attentamente possiedono una propria storia e la raccontano. La pavimentazione stradale nelle urbes dell'antichità romana è testimonianza dello sviluppo di una nuova e complessa arte ingegneristica, i solchi nelle pietre si rivelano tracce di un intenso traffico carraio. I lastricati del XIX secolo ci forniscono informazioni sulle diverse tecniche di consolidamento del manto stradale, sulle pietre utilizzate, sui lavori di riadattamento delle superfici alle varie tipologie di traffico, e lo stesso vale per l'asfalto, spesso semplicemente sovrapposto alla precedente pavimentazione, che si tratti di asfalto colato, compresso o rullato. È soprattutto nei punti di congiunzione tra manto stradale e ingressi delle case o zoccoli che se ne può individuare e talvolta addirittura analizzare la stratificazione.
Pali e teste dei lampioni ci dicono se questi ultimi sono esemplari storici o moderni, o se sono riproposizioni moderne di modelli antichi. Gli strati di colore, a volte leggermente scrostati, sono testimonianza della manutenzione e di eventuali modifiche. Non è un caso che l'inventore di quella superficie ramata color verdognolo che per la sua resistenza ha reso superflua la laccatura dei lampioni abbia dato il nome a quello che è forse il modello più famoso di Parigi, il candelabre Oudry. L'avvicendarsi dei vari sistemi di illuminazione urbana è testimonianza del rapidissimo sviluppo tecnico conosciuto in quest'ambito a partire dal XIX secolo, dalla lampada a olio al fanale a gas fino ad arrivare all'elettricità, nei suoi più svariati modi e strumenti di utilizzo. Dal posizionamento delle luci nello spazio urbano possiamo trarre conclusioni su abitudini, norme e obiettivi legati all'illuminazione delle città.
A guardarli meglio, perfino oggetti urbani apparentemente anonimi come i tombini si rivelano generosi custodi di storie. Il loro materiale —pietra, ghisa, acciaio fuso, calcestruzzo, plastica — ci dice molto sull'epoca in cui sono stati realizzati e sulle ambizioni tecnico-estetiche che ne hanno condizionato la progettazione. Anche le iscrizioni sono una fonte preziosa di informazioni. Esse vanno dalle semplici abbreviazioni tecniche, indicanti numero di modello e norma, fino ai nomi e ai loghi delle aziende produttrici. Talvolta esplicitano perfino l'utilizzo del pozzo che ricoprono: acqua, gas, elettricità, ma anche carbone o posta pneumatica, lasciando traccia anche di usi ormai desueti. Ciascun tombino rimanda alla città per cui è stato realizzato e ne reca il nome o l'insegna, riferendosi a volte anche a una specifica zona urbana. Ne sono un esempio i tombini realizzati in occasione dell'Esposizione Universale di Roma che avrebbe dovuto tenersi alle porte della capitale nel 1942, per celebrare il regime di Mussolini. L'esposizione non ebbe luogo a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale e della successiva caduta del fascismo, ma i tombini sono ancora in uso: una reminiscenza viva di un'ambiziosa iniziativa culturale, urbanistica e propagandistica promossa da una cupa dittatura.
* Estratto dall'introduzione del saggio Frammenti Urbani. I piccoli oggetti che raccontano la città, di Vittorio Magnago Lampugnani, Bollati Boringhieri, 2021.
Magnago Lampugnani (1951) è un architetto, teorico dell'architettura e storico dell'architettura. Ha diretto la rivista Domus e il Museo Tedesco di Architettura a Francoforte. È stato titolare della cattedra di Storia della progettazione della città del Politecnico di Zurigo dal 1994 al 2016 e attualmente insegna come professore ospite a Harvard. Ha uno studio professionale a Zurigo, Baukontor Architekten, e uno a Milano.