Stampe giapponesi, guide di viaggio, information design e brutalismo
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ «dall’informazione cerchiamo spesso solo la conferma alle nostre opinioni, più che stimoli, scoperte e notizie. E anche quando lo facciamo siamo veloci a schierarci pro o contro qualsiasi cosa senza chiederci pro o contro cosa, e soprattutto perché!» sostiene la scrittrice Mariapaola Pesce;
❉ l'educatrice statunitense Emma Willard scriveva testi didattici inserendo grafici e mappe per rendere più chiari i concetti e illustrare i fatti. Di sé stessa disse: «In history I have invented the map»;
❉ circa il 65% dei minori di sei anni ha sviluppato problemi comportamentali e sintomi di regressione nel periodo della pandemia e post pandemia;
❉ «siamo consapevoli della ricchezza e del danno che il turismo sta portando al territorio. È un grande paradosso, perché se da un lato non potremmo viverne senza, dall’altro sogniamo di non avere neanche un turista intorno a noi, dopo la mole che ci ha invaso negli ultimi anni» dice l'art director Anna Quinz parlando dell'Alto Adige;
❉ il Grande terremoto del Kantō del 1923, che in Giappone fece oltre 100.000 vittime, distrusse anche gli edifici dell’editore Shōzaburō Watanabe, considerato l'inventore del genere “shin hanga”. Moltissime opere andarono perse per sempre;
❉ nel Cimitero della Chacarita convivono praticamente tutti gli stili architettonici presenti a Buenos Aires.
Un “travel book”
franzLAB, studio di comunicazione e progetto editoriale altoatesino, ha pubblicato un nuovo volume di JOSEF, una guida dedicata al Sud Tirolo. Si intitola SUPER JOSEF ed è illustrato da Olimpia Zagnoli.
❧
La nostra Giulia Ficicchia ha intervistato l'art director e co-fondatrice Anna Quinz.
Dei viaggi
A Buenos Aires
Un'inaspettata mappa dell'architettura brutalista nella capitale argentina.
LEGGI ☞
In Giappone (via Bruxelles)
Il belga Art & History Museum celebra il movimento “shin hanga”, nato nei primi del '900 in Giappone, con una grande mostra di xilografie.
LEGGI ☞
Nell'aldilà
Due studentesse e uno studente della prestigiosa scuola Gobelins di Parigi hanno prodotto un'onirica e ironica animazione, spettacolare dal punto di vista visivo e ispirata all'estetica anni '70. Protagonista è un certo Jérôme, che arriva in paradiso e va a cercare sua moglie, morta l'anno prima.
LEGGI ☞
Una tesi
Durante un periodo di stop forzato dovuto a problemi di salute, la giovane designer Noemi Cascino ha avuto modo di tornare a giocare, e ha avuto l'idea di realizzare la sua tesi di laurea creando proprio un gioco, pensato per sviluppare le abilità visuo-spaziali di bambine e bambini e sensibilizzare sulla perdita della biodiversità.
❧
Il gioco si chiama Imaginary Totem e lei ci ha raccontato tutto il lavoro fatto.
Un progettare
Tre menti visionarie di oltre un secolo fa
La neonata casa editrice Visionary Press ha dato alle stampe tre volumi dedicati ad altrettante figure pionieristiche dell'information design: Florence Nightingale, Emma Willard ed Étienne-Jules Marey.
LEGGI ☞
Come si disegnano i kamon giapponesi
Una serie di 10 video per imparare la bellezza e la complessità degli stemmi di famiglia usati in Giappone.
LEGGI ☞
Un'intervista doppia
«Se lo si guarda dalla giusta prospettiva è un libro che parla ai grandi, con cui spero di aver trovato un modo divertente per proporre delle riflessioni sulla nostra vita, e sul nostro modo di giudicare in gran velocità!» dice Mariapaola Pesce del suo nuovo albo Ho sentito dire che…, illustrato da Martina Tonello e pubblicato da Terre di Mezzo.
❧
Davide Calì ha fatto qualche domanda alle due autrici in una doppia intervista piena di disegni.
Delle ossa
Due nuovi albi della serie Ossaspasso
La casa editrice Camelozampa ha pubblicato altri due libri della spassosissima saga nata nel 1980 dall'idea di Janet & Allan Ahlberg.
Ce ne parla Davide Calì.
LEGGI ☞
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito.
Si tratta di un progetto fatto con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità.
Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione.
Potrai farla su PayPal.
Ti ringraziamo già da ora.
🫶 🧳
Come ogni lunedì
Dopo aver acquisito Twitter per circa 44 miliardi di dollari e aver licenziato diversi manager, il magnate Elon Musk ora licenzia 3700 persone, pari a circa metà dei dipendenti.
VAI ☞
E inoltre
🫀 Una drum machine basata sul battito irregolare di alcuni piccoli pazienti con patologie cardiache congenite.
Un progetto tanto ammaliante quanto toccante ☞
⏱️ Come funziona un orologio meccanico.
Un'affascinante pagina piena di schemi animati ☞
🜉 L'albero della vita.
Si può iniziare da qui ☞
🧫 La storia dell'Europa dal '500 a oggi.
Le potenze sono rappresentate come cellule che si scontrano, si separano e si uniscono in una piastra di Petri ☞
📚 «Finalmente in un testo si mette a nudo tutto il classismo che aleggia dietro e dentro il mondo del libro».
Sul Tascabile Silvia Gola parla del nuovo libro di Alberto Prunetti: Non è un pranzo di gala ☞
🖼️ «Che l’abbiano preso o meno in considerazione, gli attivisti di Just Stop Oil e Letzte Generation hanno riportato la Primavera, i Girasoli, la Ragazza con l’orecchino di perla dalle sale cimiteriali dei musei, dalle calamite per il frigorifero, dalle shopper museali alle nostre vite».
Stella Succi scrive del vandalismo nell'arte — dal situazionismo alla zuppa sui Girasoli di Van Gogh — su Not ☞
🥽 La “realtà virtuale” dell'800
Illustrazioni 3D in un libriccino del 1830 che veniva venduto come souvenir ☞
🍏 Due nuovi video (animati) dei Beatles.
Uno dei quali realizzato con 1300 dipinti a olio ☞
🧑🚀 I piloni dei cartelloni pubblicitari, da sotto, sembrano astronavi.
Su Present & Correct ☞
Bonus La più importante industria del secolo * di Marco D'Eramo
Roma: ad agosto la città deserta è traversata solo da frotte di turisti accaldati, assorti nel loro stremante dovere: volti paonazzi, bottiglioni di plastica in mano. Le serrande sono chiuse. I senzatetto occupano le strade dormendovi anche di giorno. Aleggia un senso di abbandono, come se un pifferaio di Hamelin avesse portato con sé tutti i residenti. Così ci si mostra infine la città turistica nella sua estrema verità: un guscio vuoto, un fondale di teatro.
“Città turistica”, una nozione così scontata da sembrare ormai lisa. E invece nessuna civiltà in nessuna era e in nessun luogo ha mai conosciuto qualcosa che potesse essere definito una “città turistica”, che – in quanto tale – è una novità inedita propria della modernità. Il turismo appartiene a quella categoria di fenomeni sociali, come lo sport o la pubblicità, che sono onnipresenti, familiari, ma sempre e comunque indigeriti, inelaborati: eludono le domande, neutralizzano la riflessione. Come per lo sport e per la pubblicità, anche per il turismo la bibliografia è ormai sterminata, ma l’elaborazione concettuale frammentaria: i testi abbondano, ma le idee nuove sono piccole pepite in una massa immane di terriccio. E i contributi davvero originali si contano sulle dita delle mani.
Il turismo è perfino più importante dello sport e della pubblicità, tanto che la nostra epoca può essere seriamente definita come “l’età del turismo”, come si è parlato dell’età dell’acciaio o dell’età dell’imperialismo. Ma se il turismo definisce un’intera epoca, la nostra, allora quest’era, come tutte le ere, ha avuto un inizio e avrà una fine, un’ipotesi implicita sul futuro che va verificata.
Parlare di “età del turismo” non è solo un modo di dire. E se ne possono dare subito due ragioni (altre verranno esposte in seguito).
1) Nel nostro tempo, per la prima volta nella storia umana, la causa scatenante del crollo di un grande impero (l’equivalente di quel che era stato l’omicidio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo per lo scoppio della prima guerra mondiale) è stata una rivendicazione di turismo. Pochi ricordano che la catena di eventi che avrebbe portato alla caduta del muro di Berlino fu innescata nell’agosto 1989 dalla decisione delle autorità ungheresi di rimuovere le barriere alla frontiera con l’Austria e 13.000 turisti della Germania orientale (Ddr) passarono il confine. Il governo della Ddr reagì chiudendo la frontiera con l’Ungheria, ma subito furono presentate decine di migliaia di richieste di visto turistico alle ambasciate polacca e cecoslovacca per aggirare il divieto e raggiungere Budapest via Praga e Varsavia. Finché il 9 novembre il governo fu costretto a concedere a centinaia di migliaia di cittadini in attesa davanti al muro il permesso di passare a Occidente, e rese irreversibile il processo che meno di due anni dopo avrebbe portato al crollo dell’Unione Sovietica. Solo cinquant’anni prima sarebbe stato impensabile che un impero dotato di armi atomiche e di un enorme apparato militare fosse costretto a una resa umiliante da una richiesta di visti!
* Estratto dal primo capitolo del saggio Il selfie del mondo. Indagine sull'età del turismo, di Marco D'Eramo, Feltrinelli Editore, 2017.
D'Eramo (1947) è un giornalista e scrittore. Laureato in fisica, ha studiato sociologia a Parigi con Pierre Bourdieu. Ha pubblicato numerosi saggi sulla contemporaneità.