Carta, poster, osmosi e wunderkammer
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
❉ l'artista statunitense Edward Penfield, considerato il padre della poster art americana, pensava che «un artista che crea manifesti dovrebbe studiare molto e fare parecchie bozze prima che il suo lavoro sia finito, ma il pubblico dovrebbe ricevere il messaggio in un secondo. Se il pubblico ha bisogno di tempo per studiare un poster, non è un poster!»;
❉ l'arte può forse trasmettersi per osmosi, almeno a giudicare dal gran numero di persone che fanno arte tra chi lavora come guardiana o guardiano al Met di New York;
❉ «spesso cerchi una cosa e finisci per trovarne un’altra, che delle volte è anche più sorprendente di ciò che cercavi o ti può dare spunti per quello che stavi cercando. La cosa che fa la differenza è essere il più aperti possibile verso quello che è intorno a noi e non è affatto scontato, perché tante persone non hanno voglia di ascoltare o di guardare meglio, di scoprire cosa c’è oltre» dice Livia Satriano.
Un'archeologa della cultura visiva
«Quello a cui puntavo: mostrarti qualcosa che non conosci o che si è perso nel tempo, che ti può sorprendere fino a farti perdere l’uso della parola».
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Livia Satriano racconta alla nostra Giulia Ficicchia il suo progetto Curiouser and Curiouser, nato come “wunderkammer” su Telegram e ora diventato un format di incontri dal vivo con persone che fanno ricerche visive interessanti.
Dei progetti di carta
Le opere premiate al Fedrigoni Top Award
L'azienda cartaria ha selezionato i migliori progetti realizzati negli ultimi due anni con le sue carte e le sue etichette.
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Un padre della poster art
Da talentuoso studente ad art director di tutta la casa editrice Harper & Brothers, fino a diventare, a fine '800, il “padre” del manifesto moderno negli Stati Uniti.
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La storia di Edward Penfield e dei suoi poster per Harper’s Magazine.
Un'osmosi
Quando le guardiane e i guardiani dei musei fanno arte
A New York si è tenuta una mostra con le opere di chi lavora in divisa nei musei cittadini. Un cortometraggio racconta alcune delle loro storie.
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Un festival online
Torna anche quest'anno 9mbreinlibro, il festival online ideato da Davide Calì e dedicato all'editoria per l'infanzia.
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Inizia il 28 novembre e il fitto programma prevede un focus su un editore diverso ogni giorno.
Un'opportunità
La nuova edizione del Concorso Lucca Junior
C'è da illustrare una storia scritta da Angelo Mozzillo. Bisogna lavorare sullo storyboard e due tavole definitive. Il miglior progetto diventerà un libro.
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Come ogni lunedì
Il fallimento di FTX, società fondata da Sam Bankman-Fried, pare coinvolga 1 milione di risparmiatori, con una perdita stimata in 30 miliardi di dollari. Non si esclude un effetto domino.
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E inoltre
🔥 Negli anni '60 il grande Saul Bass disegnò bustine di fiammiferi.
Si possono vedere sul sempre meraviglioso Present & Correct ☞
📐 «Non più un design che si limita alla concezione di prodotti o servizi per un mercato saturo ma sempre bulimico, ma che si estende alla trama profonda che lega oggetti, infrastrutture, relazioni e valori».
Su Antinomie, Emanuele Quinz intervista Marco Petroni riguardo al suo libro Studio Formafantasma, il design degli iperoggetti ☞
🚪 Al piano 796.
Succedono un sacco di cose ☞
🏊 Un libro di piscine.
Fotografate dall'alto ☞
🐸 «I meme diventano uno degli strumenti per interpretare questo mondo che ci sembra alla rovescia, mentre le ricerche più tradizionali rischiano di farci fraintendere ciò che sta avvenendo».
Mattia Salvia di Iconografie – Centro Studi sul XXI Secolo intervistato da Andrea Daniele Signorelli su Il Tascabile ☞
🤔 Un giochino online in cui c'è da indovinare il prompt che ha fatto produrre un'immagine all'Intelligenza Artificiale.
Un quiz al giorno, su Find the prompt ☞
🪨 C'era una “cultura rave” nel paleolitico?
Ne parla Nicolò Porcelluzzi su Not ☞
💿 La presentazione del Compact Disc.
Era il 1982 ☞
Bonus La strana collezione di Mr. Karp * di Cary Fagan
Tanti ragazzi fanno collezione di qualcosa: figurine, fumetti, pupazzetti.
Quando vado a casa degli amici o delle mie cugine e devo guardare le loro collezioni – di bastoncini di gelato ammucchiati in una scatola o di animaletti di vetro allineati su uno scaffale – faccio finta di essere molto interessato.
Ma in realtà le loro collezioni sono noiose e per niente originali.
Non sono collezionisti seri. Non quanto me.
Io ho cominciato da giovane: sassi quando avevo quattro anni; palle di vetro con la neve dentro, a sei; calzascarpe, a otto.
Ora, a undici anni, faccio tre collezioni: tappi di bottiglie di birra, penne e parole.
Ho 56 tappi tutti diversi: uno è della Musker Beer, una birra prodotta qui da noi, ma ne ho anche uno della Grolsch, che è olandese, uno della Keith’s, una birra di Halifax, e perfino un tappo che viene dall’India.
Qualcuno l’ho rimediato al ristorante, anche se non andiamo a mangiare fuori molto spesso.
Altri li ho trovati al parco o sulla spiaggia.
Molti me li ha dati mio padre.
Papà cerca sempre di comprare birre diverse al supermercato; ma la birra la vendono
in confezioni da sei o dodici bottiglie e lui ne beve solo una il venerdì sera e un’altra il sabato, mentre mia madre preferisce il vino.
Quindi la mia collezione di tappi cresce piuttosto lentamente.
Li conservo in vecchie scatole di sigari; con il cartoncino faccio degli scomparti, uno per ogni tappo.
La mia collezione di penne è quella che ho iniziato per ultima.
Ho 23 pezzi: dal pennino d’acciaio di una vecchia penna stilografica di mio nonno, alla penna da astronauta che scrive anche quando sei a testa in giù; ce n’è anche una così sottile che per scrivere devi tenerla con la punta delle dita (ma in questa l’inchiostro è finito).
La mia collezione di parole è un po’ diversa perché le parole non diventano veramente mie. Quest’anno, per il compleanno, mi hanno regalato il Dizionario Oxford in due volumi, uno di quelli stampati così piccoli che per leggerli ci vuole la lente di ingrandimento.
Tutte le volte che sento una parola che non conosco, la cerco lì e la segno con la matita.
Così ogni parola segnata diventa un pezzo della mia collezione.
* Estratto dal primo capitolo di La strana collezione di Mr. Karp, libro per bambine e bambini di Cary Fagan, con illustrazioni di Mauro Ferrero, Biancoenero Edizioni, 2013.
Fagan (1957) è un plurupremiato autore canadese di romanzi e racconti per l'infanzia.