Sciarpe, scatole, grafite e libri che ispirano
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi vi invitiamo a:
❉ pensare a un libro che vi ha cambiato la vita, che vi ha dato l'idea cruciale, che ha segnato una svolta, che ha aperto una finestra per far entrare aria fresca, che ha illuminato la strada.
(E se volete, mandatecelo via mail o sui nostri canali social.)
Per “colpa” di un libro
Chi scrive, chi disegna, chi pubblica libri spesso ha iniziato a fare ciò che fa per merito di un altro libro. Il nostro Davide Calì ha quindi provato a chiedere a una serie di illustratrici e illustratori, di autrici e autori, di editrici ed editori, quale fosse il “loro” libro, quello che ha innescato la scintilla.
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Il risultato è Perché sono qui, una piccola mostra — di volti, di storie e di libri — che chiude la terza edizione del festival online #9mbreinlibro, dedicato all'editoria per l'infanzia.
Del tempo
Le sciarpe “infografiche” dei giorni della settimana
Con il loro progetto One Percent, Gianluca Alla e Nicoletta Belardinelli hanno prodotto una piccola collezione di sciarpe, una per ogni giorno della settimana. I blocchi di colore rappresentano i diversi impegni della giornata.
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Tutti i lunedì del 2023
La designer e illustratrice Chiara Palillo ha realizzato un calendario illustrato dedicato alla musica, con delle playlist che propongono una canzone per ogni lunedì dell'anno. E quando il mese finisce, le pagine diventano poster da appendere.
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Una scatola piena di libri
La nuova box di Romanzi.it — che ogni due mesi spedisce una scatola con i romanzi di una casa editrice indipendente — è dedicata a Iperborea, l’editore più amato da lettrici e lettori che prediligono la narrativa nord-europea, e contiene molte sorprese, tra cui una rivista letteraria e un buono per viaggiare nel profondo Nord.
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Abbiamo virtualmente aperto la scatola con Enrico Drigo, grafico e illustratore del progetto.
Nel frattempo la box di Iperborea è andata esaurita 🤷
Ma si possono acquistare le altre 👆
Una gentilezza
«A chi vuole partecipare consiglio di prenderci gusto a narrare visivamente il tema della Gentilezza, e, a concentrarsi sulle emozioni a essa legate. Consiglio anche di prendere la partecipazione sul serio, ma di non sentire competitività, di non avere paura del giudizio di nessuno, ma, di sentirsi parte di un bel progetto culturale che desidera semplicemente stimolare la nascita di mostre collettive d’illustrazione capaci di donare una lettura emozionale dei tempi che stiamo vivendo».
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Deborah De Rose, direttrice creativa di Cose Belle Festival, ha raccontato alla nostra Alessandra Bruni il tema della nuova edizione del concorso d'illustrazione Cose Belle Contest.
Delle sfumature di grigio
Disegnare a matita
La casa editrice Victionary raccoglie in un libro — Graphite — le opere dei 28 migliori talenti contemporanei dell'illustrazione col lapis.
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Come ogni lunedì
I quadri vengono imbrattati di vernice, zuppa al pomodoro o purè di patate. Ma tutto questo, davvero convincerà il mondo ad abbandonare i combustibili fossili?
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E inoltre
🪵 Unire il lavorare il legno e l'animazione stop-motion.
Omozoc ☞
⌨️ Mettere insieme una macchina per scrivere e l'Intelligenza Artificiale.
Vi presentiamo Ghostwriter ☞
👗 Maison Meta: abiti e collezioni che non esistono, create dall'AI.
Tipo una collezione (mai) creata negli anni '70 da Yayoi Kusama ☞
🍄 Super Mario Bros a una dimensione.
MAR1D ☞
🦴 Il trailer di Barbie.
Che cita 2001: Odissea nello spazio ☞
⛱️ Spiagge che sembrano opere di grafica o illustrazione.
The Beach Series del fotografo Tom Hagen ☞
🌒 Le foto della missione lunare Artemis I.
Conclusasi pochi giorni fa ☞
🔥 «Tutto il discorso sul clima tende a essere molto cupo, e lo capisco e questa cupezza ha anche una sua funzione. Ma la paura ha esaurito la sua missione storica. È ancora un’emozione fondamentale per chi si occupa di clima e di comunicazione sul clima, ma va maneggiata con cura e va ridotto il dosaggio di paura all’interno di questi discorsi. È un’emozione utile ma c’è un limitato quantitativo di paura che possiamo avere nella vita e ora ci sono paure sociali, sanitarie, economiche: è un mercato con una fortissima concorrenza, quindi sta esaurendo la sua funzione politica».
Su Il Tascabile c'è una bella intervista di Caterina Orsenigo a Ferdinando Cotugno sul suo libro Primavera ambientale, che parla dei movimenti per il clima ☞
⏳ «Cos’è il “longtermism”, una filosofia di moda tra le élite dei multimilionari, e perché è molto pericoloso».
Ne parla Irene Doda su L'Indiscreto ☞
Bonus Nella timeline sbagliata * di Mattia Salvia
Tra le tante ipotesi sulla natura dell’attuale Era dell’Assurdo, la più famosa è probabilmente quella che va sotto il nome di «effetto Mandela» – una sorta di grande teoria del complotto nata dall'immaginazione dell'americana Fiona Broome, scrittrice e appassionata di paranormale. La teoria nasce in un momento imprecisato degli anni Duemila, quando Broome «scopre» che Nelson Mandela, l'ex leader della lotta anti-apartheid e poi presidente del Sudafrica, è ancora... vivo. È un dettaglio ovvio e apparentemente insignificante (Mandela morirà nel dicembre del 2013), eppure a Broome qualcosa non torna. Il motivo? Semplice: Mandela era morto in carcere nei lontani anni Ottanta – e lei lo ricordava benissimo! Ricordava chiaramente la notizia sui telegiornali dell'epoca. Ricordava i servizi sul suo funerale. Ricordava il discorso della moglie durante la cerimonia. Ricordava il Sudafrica in lutto e i disordini che erano seguiti.
Erano tutti falsi ricordi, certo. Ma il dettaglio importante è che Broome non era la sola a ricordare male: moltissime altre persone condividevano le sue stesse memorie (poi raccolte sul sito MandelaEffect.com), sulla morte di Mandela ma anche su svariati altri eventi del passato più o meno recente. A partire da questo patrimonio comune di falsi ricordi, Broome elabora quindi una teoria: per forza di cose, da qualche parte deve esserci un universo parallelo in cui Mandela è morto in carcere negli anni Ottanta del Novecento; solo che a un certo punto qualcosa è andato storto e quell'universo si è mescolato al nostro. Le timeline si confondono, e gli eventi non vanno come devono andare.
Altra ipotesi: nell'aprile 2016, si verifica un incidente nell'acceleratore di particelle del CERN – quell'enorme anello sotto le Alpi svizzere usato per fare ricerca sui fondamentali della fisica. Il macchinario si spegne all'improvviso, e i tecnici che vanno a controllare scoprono i resti carbonizzati di una donnola rimasta fulminata mentre masticava un cavo di alimentazione da 66kV. È il più classico dei punti di divergenza: l'incidente fa sì che il mondo salti da una linea temporale all'altra, e gli eventi prendono una piega assurda che nella timeline «giusta» – quella del mondo ordinato, lineare e razionale in cui le cose vanno come devono andare – semplicemente non potrebbe esistere. La prova? Appena pochi mesi l'incidente al CERN, Donald Trump vince le elezioni a presidente USA: l'assurdo è precipitato nella realtà.
* Estratto dall'omonimo capitolo del saggio Interregno: Iconografie del XXI secolo, di Mattia Salvia, Nero, 2022.
Salvia (1990) ha lavorato a VICE e Rolling Stone. Nel 2019 ha fondato Iconografie, rivista sullo spirito del tempo presente, di cui è direttore.