Libri gratis, metanolo, caratteri tipografici e conferenze sul design
un magazine online di cultura visiva — dal 2006
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
— dopo aver visto una collezione di ricami prodotti in una scuola inglese per l’Esposizione del Centenario del 1876 a Philadelphia, Candace Wheeler decise di fondare a New York la Society of Decorative Art, pensata per dare alle donne formazione e strumenti per lavorare nel campo delle arti applicate, aiutandole anche a vendere le loro opere;
— quando nel 1936 lo chiamarono a New York per premiare la sua carriera di type designer, Frederic Goudy guardò il diploma che gli consegnarono, scritto a mano in caratteri gotici, e disse «chiunque inserisca spazi tra le lettere gotiche sarebbe tipo da rubare pecore». In realtà pare che Goudy non disse esattamente “rubare”, ma qualcosa di più volgare;
— al grande designer neerlandese Wim Crouwel affibbiarono scherzosamente il soprannome di Gridnik, essendo un fanatico delle griglie grafiche. Nel '74 lui diede quel nome a un suo carattere tipografico, in cui tutti i glifi erano appunto contenuti in una griglia quadrata.
Degli incontri
È iniziato in questi giorni il nuovo ciclo di Graphic Design Lectures, un progetto del designer Francesco Dondina che traghetterà il mondo della progettazione grafica italiana fino alla prossima edizione del Milano Graphic Festival, previsto per il 2024.
☞ Ci sarà una conferenza al mese, con ospiti alcuni tra i nomi più interessanti del panorama nazionale, da quelli emergenti a quelli già molto affermati.
Dei caratteri
Griglie, linee rette e angoli a 45°
Il carattere Four Five del giovane designer Fabrizio Falcone si ispira a Wim Crouwel, al logo Esselunga, ai pixel font e ai lavori di The Designer Republic.
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Un carattere al giorno
Anche questo 2023 ha il suo Typodarium.
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Una sfida
Quanti caratteri tipografici sai riconoscere? E quanto rapidamente? Sai distinguere un Calibri da un Gill Sans? Sta tutto qui il bello di Font Master, un'app pubblicata pochi giorni fa dallo studio glueglue, di base a Pavia. Il funzionamento è semplice: quando si gioca si hanno dieci secondi per indovinare uno dei 102 caratteri possibili, scegliendo tra tre diverse risposte, spesso piene di ironia e strizzatine d’occhio. Se si sbaglia, si ricomincia da capo. Lo scopo è diventare, appunto, un “Font Master” e salire sempre di più in classifica.
☞ Occhio che dà dipendenza.
Dei libri gratis
Lo “Sheep Book” di Spiekermann
Il celebre type designer tedesco ha di recente pubblicato la quarta edizione del suo saggio più importante e conosciuto (tra l'altro ha deciso di stamparla in Italia), ma l'ha anche resa disponibile online da scaricare gratuitamente.
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7 libri sull'arte tessile da scaricare gratis dal sito del Met
Tra le tante perle messe universalmente a disposizione dal museo di New York, spiccano anche questi cataloghi illustrati.
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Una rivista
«Gli artisti che compaiono nel nostro primo numero dell’anno sono un gruppo brillantemente creativo e sperimentale: che si tratti di dare una seconda vita ai rifiuti della spiaggia o di trarre ispirazione da improbabili fonti digitali, i nostri autori continuano a sorprendermi e a impressionarmi con le loro idee. Sembra che ognuno di noi attinga dalla propria vita, che si tratti della nostra infanzia, dei nostri mondi interiori o dei nostri momenti di malizia: tutti unici, ma nei quali è possibile immedesimarsi».
☞ È uscito il nuovo numero di Pressing Matters, la rivista indipendente dedicata alle arti della stampa.
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E inoltre
🍷 «L’equazione che facciamo istintivamente tra certi vini e il malessere che ci provocano ha una radice profonda, che parte dagli anni 60 e a metà anni 80 raggiunge il proprio apice con una delle frodi alimentari peggiori del mondo.
La frode del metanolo del 1986 appunto, un alcol che in quell’anno venne aggiunto al vino da tavola per risparmiare nella produzione, un alcol letale, che se va bene ti sbatte in ospedale per giorni, sennò ti rende cieco per tutta la vita, oppure ti uccide. Con un singolo bicchiere di barbera, a metà anni 80, a Milano e addirittura facendo la spesa in uno dei supermercati dove andava ogni settimana mia nonna, si poteva morire».
Il nostro Federico Demartini parla del nuovo podcast Metanolo ☞
🧠 «“Questo significa che lei non è né uno spirito né un corpo, lei è il mondo” riesco a dire tra un gemito e l’altro. A questo punto devo confessare con imbarazzo che comincio ad avere un calo di pressione e la mia forza argomentativa ne risente un pochino».
Si può fare un dialogo filosofico durante una colonscopia? A quanto pare sì ☞
🔥 «Non solo la devastazione ecologica in Ucraina ha una scala senza precedenti nell’Europa moderna ma, sul lungo termine, sappiamo già che colpirà tutto il resto del pianeta».
La biologa e divulgatrice scientifica Lisa Signorile ne scrive su Il Tascabile ☞
😰 Un calendario delle sparatorie di massa negli Stati Uniti nell'ultimo anno.
Pazzesco ☞
📍 Un minisito che ti porta in maniera random in luoghi meravigliosi, surreali, inaspettati e talvolta in scene addirittura poetiche, il tutto tratto da Google Street View.
Wonders of Street View ☞
🏢 La top ten degli edifici più disprezzati al mondo è guidata dal palazzo del parlamento scozzese.
La classifica è stata stilata in base ai tweet di critica ☞
🔧 Vecchie tecnologie che vanno ancora alla grande.
I display split-flap (quelli che c'erano una volta nelle stazioni. In italiano si chiamano teleindicatori a palette) ☞
🖼️ 23 Vermeer in un colpo solo.
In attesa della grande mostra che ci sarà in primavera al Rijksmuseum, un viaggio (narrato da Stephen Fry) tra le opere del grande artista ☞
♟️ Muovi il cavallo in ogni casella in ordine, da destra a sinistra, dall'alto in basso. Ma non atterrare in nessun punto in cui la regina possa prenderti, e non prendere la regina.
Un giochino online ☞
🐰 Tutto quel che c'è da sapere sull'anno del coniglio.
Che è iniziato il 22 gennaio ☞
Bonus
La lettera utensile * di Claude Marzotto Caotorta
Con tanti strumenti oggi a disposizione per scrivere e riprodurre i nostri testi, una piccola stamperia artigianale non sembra soddisfare alcuna necessità pratica. Costruirne una, poi, ha tutta l'aria di un'impresa di bricolage estremo, una sorta di attentato al buon senso. Se di delitto si tratta, il movente va cercato nell'ambito del passionale: un'attrazione per la lettera mobile, promessa tattile di scritture latenti, sfida le convenzioni dell'efficienza meccanica o digitale per tornare alla conquista del carattere-strumento, l'alfabeto-attrezzo, la lettera-utensile.
Laddove dispositivi sempre più complessi si fanno carico e modellano il nostro agire e comunicare, la manualità permane come rivendicazione di un diritto alla conoscenza diretta. Il vero destino dei giocattoli meccanici è sempre stato quello di finire smontati dai bambini, curiosi di appropriarsi del mistero degli ingranaggi per farlo entrare nel proprio gioco.
Il culto dell'accessorio digitale, giocattolo contemporaneo per tutte le età, pretende rimuovere questo istinto empirico per imporre la contemplazione della prodezza tecnica, guardare e non toccare: ma dove la vista si limita a scivolare sulla superficie dell'universo, la mano rimane l'organo, ancor prima che di creazione, di conoscenza. “La presa di possesso del mondo esige una sorta di fiuto tattile”, rifletteva Henri Focillon, che della mano compose un Elogio. “Lo spazio non si misura con lo sguardo, ma con la mano e il passo”.
La scrittura, in quanto forma, è misura e qualità dello spazio. Le tecnologie digitali hanno immensamente avvicinato immagini e tipografia, tra loro e all'utente, riportando in primo piano l'espressività dei caratteri. Ciò che sfugge allo schermo, però, sono proprio la scala della misura e le qualità della forma, il loro mutare a seconda della materia che la accoglie, dello strumento che la traccia. A sorpresa, sul confine di nuovo labile tra parola e immagine la supremazia dell'alta definizione vacilla e cede infine al fascino della consistenza fisica dei materiali — forse l'ultimo, irriducibile baluardo dell'analogico.
Per ritrovare la forza comunicativa dell'esperienza — o esperimento — della scrittura, del gesto che imprimendosi nella materia si traduce in segno, è lecito di tanto in tanto mettere da parte gli agi preconfezionati della videoscrittura e ingegnarsi altrimenti, alla ricerca di strumenti capaci di aiutare la mano senza sostituirla. Ovunque, un apposito accessorio si è premurato di colmare gli imprevisti che costituivano il gioco imponderabile tra l'utensile, la mano e il supporto: non resta dunque che frugare tra vecchi procedimenti o affidarci all'immaginazione, inventare a partire da residui.
Nella sua semplicità, la scelta di un timbro da premere su una superficie può ancora rivelare ai sensi l'inequivocabile metamorfosi del suono in forma.
Dai tipi della stampa meccanizzata fino alle font digitali, i caratteri sono stati assorbiti da sistemi sofisticati senza i quali il loro uso e persino la loro esistenza sono diventati impensabili. Oggi la tipografia costituisce uno dei tanti accessori dei sistemi informatici, dispositivi — basti pensare alle comuni stampanti — che offrono il privilegio del fai-da-te a condizione di rispettare rigide gerarchie di prodotti e sottoprodotti di marca, al ritmo incalzante di un forzato aggiornamento. L'accessorio è efficiente nello specifico quanto ottuso o inutilizzabile al di fuori del contesto tecnico cui appartiene; la routine tecnologica, intesa come circuito chiuso a qualsiasi interferenza, tende a ripiegarsi su se stessa. C'è da supporre che l'ibridazione del pacchetto digitale con strumenti di altro genere sia una procedura non solo possibile ma necessaria a qualsiasi espressione creativa.
* Estratto dall'omonimo capitolo di Proto tipi. Farsi una stamperia, di Claude Marzotto Caotorta, Stampa Alternativa & Graffiti, 2007.
Claude Marzotto Caotorta è una designer che si occupa di comunicazione visiva. È co-fondatrice dello studio òbelo e insegna in scuole di design in Italia e all'estero. Il libro Proto tipi (che oggi non è facilissimo da trovare) è lo sviluppo della tesi di laurea dell'autrice, discussa nel corso di laurea in Design della comunicazione del Politecnico di Milano.