

Discover more from La newsletter di Frizzifrizzi
Diorami, piante medicinali, marchi fittizi e libri pieni di buchi
Dall'alluvione a una storia d'amore dentro a quadri celebri
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
l’arte divinatoria etrusca degli auspici consisteva nell’osservazione del volo degli uccelli in una porzione di cielo selezionata e consacrata dal sacerdote con il lituo;
i ricordi — sostiene l’artista Sara Bastai — sono solo fughe di luce. Si tuffano nelle profondità dei nostri pensieri e trovano un posto dove mutare e divergere lentamente dal reale;
Munari sosteneva che un marchio svolge pienamente la sua funzione quando viene facilmente ricordato e rimane impresso nella memoria; al punto che, se viene fatto vedere a un bambino, anche per breve tempo, questi riesce a ridisegnarlo;
ci sono dei quadri che sono dei “posti” perfetti per un primo appuntamento;
il primo a introdurre l’agopuntura in suolo britannico fu un medico e botanico inglese, tale James Morrs Churchill, col suo libro A treatise on acupuncturation, uscito nel 1821.
Un meravigliarsi
«Le mie creazioni nascono dalla contemplazione di idee e sono la concretizzazione o trascrizione oggettuale di riflessioni che ruotano attorno ai temi dell’infanzia e dell’origine (dell’umanità e delle parole), del gioco, del sacro, dei simboli e degli archetipi, della divinazione, del caso e, sempre, della meraviglia, intesa come “ponte” verso una modalità conoscitiva intuitiva e preconcettuale. Come un koan, cioè un’affermazione paradossale che non può essere intesa dall’intelletto, la meraviglia crea le condizioni per un superamento della conoscenza/interpretazione razionale della realtà, mettendo in luce i limiti della logica e del ragionamento».
☞ L’artista milanese Simona Cozzupoli e le sue creazioni, tra diorami, collage e composizioni combinatorie.
Delle piante medicinali di un trattato ottocentesco
A inizio ‘800 due britannici raccolsero in un’opera illustrata e pubblicata in diversi volumi quasi 200 tra le piante medicinali e tossiche che apparivano nelle farmacopee di Londra, di Edimburgo e di Dublino.
☞ Le tavole del Medical Botany si possono scaricare gratuitamente.
Un archivio di marchi che non esistono
Nato come tesi di laurea di un giovane designer, il Fictional Brands Archive raccoglie i marchi fittizi di film, serie TV e videogame.
☞ Dall’enigmatica ACME Corporation, società produttrice di tutti i bizzarri dispositivi adoperati dai personaggi dei cartoon Warner Bros, alla misteriosa Dharma Initiative della serie Lost; dalle Stark Industries dell’universo Marvel al cioccolato Wonka; dalla rivista Runway de Il diavolo veste Prada alla birra Duff dei Simpson.
Un fabbricare nuovi ricordi
Partendo dalle foto sul suo smartphone, l’artista portoghese Sara Bastai ha fatto “leggere” le immagini a un’Intelligenza Artificiale, che ha descritto le foto ricavandone delle didascalie, che poi Bastai ha utilizzato come punto di partenza per andare a produrre nuove fotografie, che sono dunque delle messe in scena di situazioni reali descritte dagli algoritmi dell’AI, o meglio dei “nuovi ricordi fabbricati”
☞ La serie RAM_4.0 è in mostra presso il PhMuseum Lab di Bologna.
Un libro-gioco
Come un pannello forato portautensili, il Peg Book della piccola casa editrice indipendente londinese Owl & Dog Playbooks è pieno di potenzialità.
☞ Bastano fili, cannucce, pioli, matite, elastici, cotton fioc, catenelle, striscioline di carta o di cartone per animare le tavole illustrate, dare nuovi significati alle immagini, completarle.
Degli albi illustrati
«Andrea Antinori è già da qualche anno un illustratore molto attivo, nel disegnare storie buffe e volutamente infantili nello stile grafico» dice il nostro Davide Calì.
☞ Ecco 5 suoi albi illustrati.
Una piccola storia d’amore dentro ai quadri
Una bizzarra creatura dalla voce di bambino e la forma di uovo vede il ritratto di una bambina e si innamora di lei. «Vorrei vivere in un dipinto» dice a quel punto la creatura, e inizia così a immaginare di entrare in alcuni celebri quadri e di corteggiarla dentro a quei capolavori dell’arte.
☞ È la trama di un sognante corto d’animazione, opera di una studentessa del California Institute of the Arts.
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Come ogni lunedì
☞ La scorsa settimana, in poche ore in Romagna è caduta la pioggia che cade di solito in sei mesi. Questo ha portato all’esondazione di decine di fiumi e un’alluvione grave come se ne ricordava da decenni. Mentre si spala il fango e si contano i danni, gli esperti si prodigano in spiegazioni.
E inoltre
🌱 Il nuovo podcast in cui il grande botanico Stefano Mancuso parla con l’attrice Eleni Molos di piante officinali [via].
☞ Si chiama Botanicario ed è su Spotify.
🏙️ Il Neutraface è il font della gentrificazione?
☞ Se ne discute sul Guardian.
🧑💻 «Le storie dei nomadi digitali si somigliano tutte molto: una persona (solitamente occidentale) decide di lasciare la propria routine soffocante 9-to-5 e partire per un paese lontano. I nomadi digitali scelgono paesi con un costo della vita basso: Messico, Thailandia, Indonesia, India, Nepal».
☞ Su Not la scrittrice e giornalista Irene Doda spiega come i nomadi digitali vogliano gentrificare il mondo.
😴 Addormentarsi a Roma e risvegliarsi a Vienna.
☞ Una mappa dei treni notturni europei.
📍 Indovinare un luogo negli USA a partire da 5 foto, in 5 tentativi.
☞ Un giochino-droga.
⛱️ Una serie fotografica di stabilimenti balneari quando sono ancora chiusi, prima dell’arrivo delle masse.
☞ Before the human storm, del fotografo Skander Khlif.
🎡 Una ruota panoramica fatta di Lego.
☞ Funziona davvero.
🪡 Le più piccole sculture del mondo.
☞ Un video-ritratto dell’artista da Guinnes dei primati Willard Wigan.
📺 I migliori finali di serie (TV).
☞ I best 20 di tutti i tempi secondo A.V. Club.
☞ I migliori 40 del XXI secolo secondo The Ringer (che ha anche fatto la classifica dei 100 migliori episodi dal 2000 a oggi).
💾 Un’infografica interattiva ti mostra in quanti “data breaches” è apparsa la tua mail e cosa sanno di te (username, password…).
☞ Per scoprirlo, però, devi inserire… la mail (ma dicono che è sicuro).
🤔 Per il link qui sopra volevamo utilizzare l’emoji di un ladro, che a quanto pare non esiste, nonostante siano in molti (noi compresi) a pensare il contrario.
☞ Siamo tutti vittime di un “Mandela effect”?