

Discover more from La newsletter di Frizzifrizzi
Festival, collage, carnevali infiniti e donne straordinarie
Dal calo demografico alla nuova edizione di Paw Chew Go
Sarà una newsletter più breve del solito dato che, complice il ponte, abbiamo pubblicato meno articoli
Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
quando il Comune di Milano ha deciso di intitolare ad Anna Castelli Ferrieri una Galleria a City Life, sulla targa hanno scritto “designer” e non “architetta”, qualifica che non corrisponde alla sua reale identità.
Il giorno in cui i suoi figli hanno chiesto di cambiare la targa è stato loro risposto: «Allora va scritto architetto, perché lei si definiva tale». A questa obiezione, non possiamo che rispondere «Certo, perché l’alternativa di allora era farsi chiamare signora», dice Chiara Alessi;secondo Oliviero Toscani tutti, in fotografia, cominciano con il bianco e nero perché è più facile, rende tutto più omogeneo, più drammatico: si utilizza il colore mano a mano che si diventa più bravi. «Evidentemente Cartier-Bresson è rimasto un brocco per tutta la vita»;
«man mano che si invecchia, si impara a vedere la foresta, ma solo perché si perde la capacità di vedere i singoli alberi», come sostiene Beppe Giacobbe, uno dei veri Maestri dell’illustrazione italiana.
Un festival
Apre oggi, negli spazi di BASE Milano, la nuova edizione di Paw Chew Go, festival dedicato all’illustrazione indipendente (e non solo).
☞ Ci sarà pure il nostro direttore a presentare diversi talk
Una nuova collana
Si chiama Oilà ed è dedicata alle figure femminili del panorama creativo italiano e internazionale del Novecento.
A raccontarle, autrici e autori d’eccezione.
☞ La collana è curata da Chiara Alessi, e la nostra Giovanna Canzi l’ha intervistata
Un’idea di fotografia
«I veri fotografi sono sinceri, schietti, senza filtri, odiano l’ipocrisia. Un fotografo è consapevole che non esiste l’obiettività, che nella foto non c’è oggettività ma solo soggettività. Scopo del fotografo non è raccontare la verità, ma la sua verità. Per farlo bisogna essere sinceri, spesso anche a costo di risultare antipatici».
☞ Il nostro Tommaso Bovo ha intervistato Oliviero Toscani, che non si è certo risparmiato in quanto a provocazioni e giudizi… tranchant
Dei frammenti
Petrantoni va in giro per mercatini e librerie antiquarie a caccia di volumi pieni di gravures, poi scansiona e fotocopia le immagini, le raccoglie, le classifica e — all’occorrenza — le usa.
☞ In un video la genesi di un collage digitale di Lorenzo Petrantoni
Degli spicci
«Il capitalismo è quel che resta quando ogni ideale è collassato allo stato di elaborazione simbolica o rituale: il risultato è un consumatore-spettatore che arranca tra ruderi e rovine» scriveva il compianto Mark Fisher.
☞ Il prezzo di vivere nella società capitalistica, raccontato da un corto d’animazione
Dell’arancione
«L’arancione mi piace come colore, mi mette allegria. Mi piacevano certe auto sportive arancioni degli anni Settanta e tra le mie chitarre, oltre alle immancabili all black, ne ho anche una arancione e bianca» dice il nostro Davide Calì.
☞ Cinque libri con le copertine arancioni
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Come ogni lunedì
☞ Mai come in questo periodo si parla ormai quotidianamente di calo demografico. Dall’Italia al Giappone nascono sempre meno bambini. Anche la Cina ha perso il primato di nazione più popolosa del pianeta, sorpassata dall’India, mentre in Africa la medicina cerca di combattere l’infertilità e in Corea del Sud aumentano invece le donne che non vogliono avere figli.
E inoltre
🔡 La fonderia tipografica digitale fiorentina Zetafonts ha pubblicato in questi giorni il suo Type Trends Lookbook 2023. È un libro di oltre 400 pagine su tendenze e controtendenze nell’ambito della tipografia e del design.
☞ Si può scaricare gratuitamente la versione in PDF.
🦪 «Ero indeciso se parlare o meno di quella cosa che ha agitato come tempesta perfetta il bicchiere di acqua dell’internet popolata dai marketer italiani, o forse dovrei dire dei social media marketer, che ovviamente per vicinanza al mezzo sono quelli più vocianti e attivi. Ma poi vedendo che pure Selvaggia Lucarelli ha detto la sua, allora mi sono sentito decisamente sdoganato. Andiamo oltre “l’AI (o il cugino) la poteva fare meglio”, dai».
☞ L’opinione di Gianluca Diegoli sulla questione Open to meraviglia è la più interessante che abbiamo letto finora [p.s. Se non seguite ancora la sue newsletter, fatelo!].