Rivoluzione, agitazione, manifesti e discoteche che non ci sono più
Da un concorso di poster alla porcellana giapponese
Siamo di ritorno dopo un lungo letargo estivo, durante il quale in molte e in molti ci avete scritto chiedendo «ma dov’è finita la newsletter?».
Eccola qui, con una puntata più breve del solito. Dalla prossima settimana si ricomincia normalmente (per la rubrica Come ogni lunedì, invece, bisognerà aspettare i primi di ottobre).
Buona lettura.
Un agitarsi
Nel 1919, sul primo numero della rivista L’Ordine Nuovo, Antonio Gramsci scrisse: «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».
Dopo oltre un secolo, molte delle lotte sono rimaste le stesse. Altre se ne sono aggiunte, e il collettivo bolognese CHEAP ha trasformato l’invito gramsciano in un imperativo — AGITATEVI — attraverso l’affissione di poster, frutto di una call.
☞ Sono 175 manifesti, opera di 156 artiste e artisti di tutto il mondo, sono visibili da qualche giorno per le vie di Bologna.
Dei poster giapponesi
Un impressionante volume di oltre 500 pagine va a esplorare la scena contemporanea giapponese dei poster, costituita da artiste e artisti che, come i loro predecessori, hanno saputo coniugare la ricca tradizione visiva del proprio paese con gli stili e le tendenze internazionali.
☞ Si intitola Posutā Poster ed è edito dalla casa editrice Victionary, specializzata in volumi antologici sulla grafica.
Una rivoluzione da disegnare
L’anno prossimo si terrà a Trieste il il 39º congresso di IBBY, l’International Board on Books for Young People, che si occupa di promuovere a livello globale la letteratura per l’infanzia.
Il tema del congresso sarà Join the Revolution! Giving Every Child Good Books.
☞ Per l’occasione è stato lanciato un concorso per la realizzazione di poster ispirati a quel tema.
Un festival di editoria femminista
Si chiama Flush (come il cocker spaniel protagonista di una biografia immaginaria scritta nel 1933 dalla grande Virginia Woolf) e ha inaugurato ieri, a Bologna, la sua terza edizione.
☞ «Il festival mira ad indagare lo spazio letterario ed editoriale e le dinamiche che ne regolano il funzionamento, con particolare attenzione alle sue periferie e articolazioni digitali» spiegano le organizzatrici.
Un fare a mano
Ricercatissime in tutto il mondo, le porcellane giapponesi Kutani hanno una lunga storia alle spalle.
☞ Un video mostra come vengono ancora oggi realizzate, interamente a mano.
Un viaggio
«Molte risultano chiuse, alcune convertite ad altri scopi e un paio sono addirittura sparite, lasciando spazio ad abitazioni e centri commerciali. Poche quelle tuttora in attività, anche se tra esse spicca ancora la decana, la regina delle notti di pianura: il Caravel, che oggi si chiama Mascara, ma che ha sostanzialmente mantenuto l’impianto di un tempo».
☞ Massimiliano Boschini e Stefano Rubini sono andati a esplorare lo stato attuale delle discoteche storiche del mantovano. Il loro progetto fotografico From disco to disco è in mostra fino al 24 settembre.
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito.
Si tratta di un progetto fatto con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità.
Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione.
Potrai farla su PayPal.
Ti ringraziamo già da ora.
E inoltre
🧑🍳 Una serie di esempi di buone associazioni tra libri di cucina e caratteri tipografici usati in copertina.
☞ Sul blog del type designer Jamie Clarke.
🐥 Un gruppo di amiche e amici prova a gestire una fattoria, facendosi aiutare da Siri, l’assistente virtuale Apple.
☞ Un breve documentario del New Yorker.
🏞️ Green Space: tante storie si intrecciano in un parco pubblico di Londra.
☞ Un corto molto interessante dal punto di vista registico e narrativo.