Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
l’architetto francese Jules Bourgoin paragonò l’arte greca, l’arte araba e l’arte giapponese ai tre regni vegetali: «se ora, attraverso un paragone che fa appello più al sentimento che alla ragione» scrisse, «paragoniamo questi tre stili ai tre regni della natura, non vediamo in ciò una segreta analogia? L’arte greca sarebbe paragonata al regno animale, per l’accuratezza delle proporzioni e la forma plastica che si manifesta con forza, finezza e grazia; l’arte giapponese al regno vegetale, da cui prende in prestito tutti i dettagli dell’organizzazione delle piante, dalle radici alle foglie e ai fiori; infine l’arte araba al regno minerale, per questa simmetria che ricorda la cristallizzazione dei minerali sempre uniforme nella sua configurazione e struttura elementare»;
il linguaggio delle lapidi è ricchissimo e stratificato, non solo per periodi storici, ma anche per differenze sociali e collocazioni geografiche;
le larve di un verme, lo Zophobas Morio, sarebbero in grado di digerire il polistirene.
Dei testamenti
interviste • libri • illustrazione • morte
«I personaggi che si affacciano nelle pagine di Funerali preparati vanno risolti, proprio come un indovinello, retroattivamente attraverso il loro estremo elaborato. Che non contiene, come il testamento, una testimonianza sul da farsi delle proprie sostanze, ma le precise istruzioni per il “finale”, la chiave di lettura da imprimere sull’intero percorso della vita del singolo».
☞ Davide Calì ha intervistato Marco Taddei, autore, insieme a Michele Rocchetti, del libro Funerali Preparati.
Un festival
illustrazione • cinema
Ad agosto torna La Guarimba International Film Festival e, come ogni anno, le locandine sono affidate a talenti dell’illustrazione da mezzo mondo.
☞ I poster sono 15, realizzati da artiste e artisti da Egitto, Palestina, Iran, Sudafrica, Spagna, Italia, Ungheria, Ucraina, India, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda, Canada e Cile.
Dei pattern
tesori d’archivio • design • pattern
L’architetto francese Jules Bourgoin, vissuto nell’800, fu ossessionato per gran parte della sua vita dai motivi ornamentali aniconici tipici dell’arte araba.
☞ Nel 1879 pubblicò Les éléments de l’art arabe: le trait des entrelacs, un trattato che mostra e descrive i motivi ornamentali tipici dell’arte araba.
Una mostra
design • eventi • cesano maderno
Durante la Design Week, a Cesano Maderno (Mb) inaugurerà una mostra dedicata alla storia di Olivetti, riletta attraverso la lente della grafica, del design e della comunicazione.
☞ Saranno in esposizione alcuni dei materiali — talvolta rarissimi — raccolti nel libro di recente pubblicazione Olivetti. Storie da una collezione, edito da Ronzani Editore.
Dei rifiuti
lazy news • illustrazione
Lazy News è la nostra rubrica dedicata a notizie di ieri che forse possono aiutarci a capire l’oggi.
Curata da Davide Calì, è illustrata da Emanuela Carnevale, in arte Brodino Digitale.
☞ La quinta puntata parla di plastica.
Dei colossi
libri • illustrazione • cinque
«Se in passato spesso nei libri illustrati si ritrovavano i giganti come figure del folklore passato, adesso il loro mito sembra essersi rinnovato e sono tornati in diversi libri ambientati ai giorni nostri».
☞ Il nostro Davide Calì consiglia cinque albi illustrati a tema giganti.
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E inoltre
🪧 L’agenzia creativa canadese Gladstone Media sta realizzando una serie di reel, su Instragram, in cui mostra i caratteri tipografici di insegne e cartelli.
☞ Finora ha lavorato sulla “tipografia di strada” di Toronto e Las Vegas.
🔥 Scatole di fiammiferi disegnate negli anni ‘60 dal grande Saul Bass.
☞ Su Present & Correct.
🏋️♀️ Decathlon non ha mai avuto un logo. Ora ce l’ha.
☞ Il rebranding dell’azienda francese, opera di Wolff Olins.
🤪 Imperfezione.
☞ È la parola chiave del nuovo Motion Identity System progettato da Studio Dumbar per Instagram.
🖼️ «Per gli studiosi di iconodiagnostica una pennellata può determinare la differenza fatale fra un’ombreggiatura o una trombosi venosa profonda, fra un volto rubicondo o la presenza di una policitemia, fra la superficie irregolare di un volto e una iperplasia ghiandolare. È uno studio delle forme, capace di intercettare sui seni di una Betsabea la presenza di un nodulo, di riconoscere in una mano ritratta da Rubens la spia dell’artrite reumatoide».
☞ Su L’Indiscreto Giulia Bocchio parla di arte e malattie: l’iconodiagnostica.
✍️ «Il fumetto ti offre questa possibilità: il vantaggio di non avere àncore, di poter stare ovunque».
☞ Sempre su L’Indiscreto, una lunga intervista a Igort.
💉 Sutherland Macdonald, il “Michelangelo del tatuaggio” nella Londra vittoriana.
☞ Se ne parla su Public Domain Review.
Bonus
Storia naturale dei giganti1
di Ermanno Cavazzoni
Il classico gigante è otto metri circa, con individui anche di dieci, salvo anomalie; e compare chiaramente e distintamente nel 1478, in Italia.
Quando si presentano fanno impressione; e anche quando cadono morti fanno impressione, per lo sconquasso, per i danni ai centri abitati, ai pedoni, alle donne, ai minori, che possono restarci sotto. Anche i cavalieri, se non sono svelti a levarsi, possono rimanere schiacciati; e corrono qualche rischio anche i paladini di Carlo Magno, che sono specializzati nella bonifica del territorio, ma che a volte dopo lo scontro, dopo averli tagliati alla base e fatti crollare, non si tolgono dall’area vicinale abbastanza in fretta.
Dei danni collaterali prodotti dall’ingombro e dal peso ne parla coscienziosamente il Pulci (Luigi Pulci, 1431-1487) nel libro detto il Morgante (1478), o detto il Morgante Maggiore (dopo il 1483), famoso poema della lingua italiana, dal quale si può fare iniziare la razza come razza a sé stante, ossia dotata di storia evolutiva, di proprio apparato scheletrico e procreativo, con le patologie connesse, gli usi, i costumi e le tendenze estetiche, che contraddistinguono ogni forma vivente, come si legge anche in Charles Darwin (1809-1882), là dove parla dei caratteri sessuali secondari e della livrea appariscente e chiassosa di certe specie animali, vegetali o intermedie (Sulla fecondazione delle orchidee per opera degli insetti, 1862).
Per quanto riguarda il peso specifico Rinaldo ad esempio, il celebre paladino di Montalbano (Francia), una notte incontra un gigante anonimo lungo la via, lo uccide senza cautele, senza premunirsi (come ci si premunisce anche semplicemente nella demolizione degli edifici lesionati o abusivi o mostruosi e non ecologici, quando vengono fatti esplodere) e rimane schiacciato, lui e il cavallo, uscendo da sotto poi a fatica, impolverato e con sintomi di asfissia (Morg. IV, 32). E così pure il Danese (Ugeri detto il Danese) che rimane sotto il gigante Vegurto e ne esce poi un po’ rosso congestionato e con un po’ di vergogna, perché anche un geometra o un perito tecnico avrebbero previsto la distanza minima di sicurezza (Morg. X, 143). Non si contano i casi di abitazioni civili travolte dal crollo di uno o più giganti, coi lutti e le calamità conseguenti; anche per una certa leggerezza e dabbenaggine superficiale dei cavalieri nell’affrontare il problema, che andrebbe studiato caso per caso, prendendo misure, evacuando la zona, e calcolando l’area d’impatto secondo i parametri della geometria proiettiva, introdotta più tardi in Occidente da Gaspard Monge, matematico (1746-1818).
Precedentemente nei vecchi poemi (che sono la più autorevole fonte) i danni venivano taciuti, non interessavano nessuno, come materia tipica cavalleresca. Forse perché i giganti erano anche più bassi, quasi un po’ nani e di scarsa rovina. Ad esempio Galasso (nel Cantare di Galasso): mentre è nella Scura Valle passa un gigante che di nome fa Fieragrasso. Galasso l’uccide (siamo solo a metà del ’300), del crollo non ne sa niente nessuno, non fa notizia, non ha eco, non fa impressione, né Galasso nelle sue vanterie lo cita. Dopo poco passano tre fratelli del Fieragrasso, maomettani professanti e giganti anche loro, o è così che si qualificano; stessa cosa, Galasso li abbatte come tre quaglie, e questi tre cadono giù quasi fossero persone normali che cadono giù normalmente, e non la razza a parte quale poi sarà, dotata di leggi statiche proprie, di un baricentro (nonché di una propria tensione interna intramuscolare e caratteri secondari sessuali, che ne determinano la simmetria o asimmetria e gli assi ortogonali).
Estratto dal capitolo Altezza e peso specifico di Storia naturale dei giganti, di Ernesto Cavazzoni, Quodlibet, 2021 (prec. Guanda, 2007).
Cavazzoni (1947) è uno scrittore, sceneggiatore e curatore editoriale.
Membro dell’OpLePo, ha scritto numerosi romanzi e racconti, caratterizzati da un raffinato gusto per il paradosso.
Cura la collana Compagnia Extra di Quodlibet.