Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
il proprietario di un negozio di percussioni che disegnò il logo dei Beatles fu anche colui che introdusse il karaoke nel Regno Unito;
le lettere della metropolitana di Kiev raccontano molto della sua storia passata;
in Veneto, in tre anni, il volume di legname morto per l’attacco del bostrico tipografo ha già superato la metà di quello danneggiato dalla tempesta Vaia;
il nostro modo di dire «quando gli asini voleranno» ha degli equivalenti anche in altri paesi, ma con animali diversi: gli anglosassoni hanno i maiali che volano, i finlandesi le mucche, sempre volanti, mentre i francesi dicono «quando ai polli cresceranno i denti» e i russi «quando i granchi fischieranno sulla montagna».
Un asso di bastoni ammalato
design • carte
Laddove la terribile tempesta Vaia del 2018 abbatté milioni di alberi, si sta diffondendo un parassita — il bostrico — che sta attaccando anche le piante ancora sane.
Per raccogliere fondi per la ricerca, la storica Dal Negro ha collaborato con l’agenzia creativa AKQA e con l’Università di Padova.
☞ Il risultato è un mazzo di carte regionali in edizione limitata: le Bellunesi.
Un asino che vola
illustrazione • cinema
Ogni anno il Concorto Film Festival, uno dei più prestigiosi festival internazionali dedicati ai cortometraggi, affida la sua locandina a un talento dell’illustrazione.
☞ Per l’edizione 2024, l’onore di rappresentare l’animale simbolo dell’evento — l’asino che vola — è andato a Elisa Seitzinger.
Dei logotipi pieni di ritmo
design • libri • musica
Per sette anni un copywriter e un designer — entrambi appassionati di grafica, di musica e, soprattutto, di grafica legata alla musica — sono andati a cercare storie, aneddoti e informazioni su alcuni tra i più celebri logotipi di artiste, artisti, band e case discografiche degli ultimi sessant’anni.
☞ Il frutto delle loro ricerche sta per diventare un libro: Logo Rhythm.
Delle lettere dal sottosuolo
design • tipografia • ucraina
«Facendo eco agli eventi della Seconda Guerra Mondiale, nel 2022 la metropolitana di Kiev è diventata il rifugio antiaereo per migliaia di abitanti. Questo triste fatto è un’altra grande pietra miliare nella sua ricca storia, che continua a essere scritta. Come parte dell’architettura della stazione, le lettere della metropolitana di Kiev ci raccontano molto della sua storia. È un libro. Si può leggere in molte direzioni. Uscendo da ogni stazione, noterete diverse lettere. “Guardatele, analizzatele e fatene dei font”, abbiamo detto ai nostri studenti».
☞ La scorsa estate la fonderia tipografica digitale Kyiv Type Foundry ha tenuto un laboratorio con un gruppo di giovani graphic designer: il risultato è una famiglia di caratteri tipografici ispirata al lettering delle stazioni di Kyiv.
Un grufolare
lazy news • illustrazione
Lazy News è la nostra rubrica dedicata a notizie di ieri che forse possono aiutarci a capire l’oggi.
Curata da Davide Calì, è illustrata da Emanuela Carnevale, in arte Brodino Digitale.
☞ La quarta puntata parla dei cinghiali che scorrazzano per le città.
Un abbaiare
libri • illustrazione • cinque
«Non vogliatemene, ma non amo particolarmente i cani. Però mi piacciono i libri sui cani».
☞ Il nostro Davide Calì consiglia cinque albi illustrati a tema canino.
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito.
Si tratta di un progetto fatto con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità.
Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione.
Potrai farla su PayPal.
Ti ringraziamo già da ora.
E inoltre
🌳 Esperimenti visivi tra natura e geometria.
☞ Species, dell’artista spagnolo Six N. Five.
🪨 «Mio nonno, che ha 85 anni, ha iniziato a creare questa mappa rocciosa della Scozia nel 1992. Ha raccolto rocce durante viaggi di geologia amatoriale per oltre 30 anni. Dice che doveva essere geologicamente corretta e anche esteticamente gradevole».
☞ E lo è.
📆 Un uomo ha girato l’Europa alla ricerca delle vie con i nomi dei giorni dell’anno.
☞ Alla fine ha creato un calendario, da Rua 1º de Janeiro (Amadora, Portogallo) a Via XXXI Dicembre (Boves, CN, Italia). E, sì, c’è anche una Via 29 Febbraio.
🍞 C’è un museo dei tostapane.
☞ Il Toaster Museum raccoglie oltre 500 pezzi. Quasi 200 si possono vedere online. [via Present & Correct]
🧐 «La questione del gusto sta emergendo molto recentemente nel mondo del design, sia per la sua mancanza che per la sua necessità. Poiché gli strumenti basati su modelli, la proliferazione dell’intelligenza artificiale e l’ubiquità dei tutorial di progettazione rendono le competenze tecniche più accessibili che mai, semplicemente non è più sufficiente saper disegnare o progettare. Ora devi avere gusto. Il gusto è ciò che consente ai designer di navigare nel vasto mare di possibilità offerte dalla tecnologia e dalla connettività globale, e di selezionare e combinare questi elementi in modi che, idealmente, si traducono in un lavoro interessante e unico».
☞ Su It’s Nice That, la designer, art director e giornalista Elizabeth Goodspeed parla dell’importanza del “gusto” nel mondo del design e della comunicazione visiva.
✍️ «Di solito ricevo la sceneggiatura molto presto e, se è possibile, visito il set per farmi un'idea di come sarà il film. Poi acquisisco tutte le fotografie dal set. Per Poor Things, credo che ci siano stati circa 2.000 fotogrammi. Mi viene inviato tutto, non una selezione, perché potrei aver bisogno di un elemento specifico, per esempio una mano, un occhio o un albero».
☞ Il poster designer Vasilis Marmatakis racconta come ha lavorato alla locandina del film Poor Things.
Bonus
Il predominio delle formiche1
di Bert Hölldobler e Edward O. Wilson
Ammiriamo questi insetti per la loro esistenza indipendente. Le formiche continuano a prosperare nel bel mezzo delle rovine prodotte senza sosta dall’umanità, apparentemente incuranti della presenza, o assenza, degli uomini, purché venga lasciata loro una piccola porzione di ambiente poco disturbata per costruire il nido, per cercarsi il cibo e, quindi, per moltiplicarsi. I giardini pubblici di Aden o di San José, le gradinate di un tempio maya a Uxmal, un canale di scolo lungo le strade di San Juan sono esempi di luoghi in cui in passato abbiamo condotto ricerche, stesi carponi a osservare queste minuscole creature, ignare della nostra presenza e tuttavia per noi fonte perenne di curiosità e di piacere estetico.
L’abbondanza delle formiche è leggendaria. Un’operaia è grande meno di un milionesimo di un essere umano, eppure nel complesso le formiche contendono all’uomo il ruolo di organismi predominanti sulla terraferma. Appoggiatevi a un qualsiasi albero; la prima creatura che si arrampicherà su di voi sarà, molto probabilmente, una formica. Passeggiate su un marciapiede di periferia e fissate lo sguardo a terra per contare i diversi tipi di animali osservati: le formiche risulteranno di certo quelli più numerosi. L’entomologo britannico C.B. Williams una volta calcolò che in ogni istante sulla Terra il numero di insetti vivi ammonta a un miliardo di miliardi (10^18). Se, per fare una stima prudente, l’1 per cento di questa moltitudine fosse costituito da formiche, la loro popolazione complessiva ammonterebbe a dieci milioni di miliardi (10^16). Un’operaia pesa in media tra 1 e 5 milligrammi, a seconda della specie; messe assieme, tutte le formiche del mondo peserebbero all’incirca quanto tutti gli esseri umani. Ma questa biomassa è finemente divisa in individui minuscoli e satura tutti gli ambienti terrestri.
Pertanto le formiche gravano pesantemente sul resto della fauna e sulla flora, secondo modalità che risultano evidenti solo se si abbassa il proprio punto di vista portandolo a un millimetro dalla superficie del suolo. Esse avvolgono l’esistenza e indirizzano l’evoluzione di innumerevoli tipi di piante e di animali. Le operaie delle formiche sono i principali predatori di insetti e ragni. Per le creature delle loro stesse dimensioni costituiscono vere e proprie squadre di becchini, che raccolgono più del 90 per cento degli organismi morti da riportare al nido come cibo. Trasportano anche semi da mangiare, abbandonandone alcuni dentro e intorno ai nidi; in tal modo esse sono responsabili della diffusione di un gran numero di specie vegetali. Rimuovono più suolo dei lombrichi, e così facendo mettono in circolo grandi quantità di nutrienti fondamentali per il benessere degli ecosistemi terrestri.
Grazie alla specializzazione raggiunta nella struttura anatomica e nel comportamento, le formiche occupano svariate nicchie nell’ambiente di terraferma. Nelle foreste dell’America centrale e meridionale, rosse e spinose tagliafoglie coltivano funghi su frammenti di foglie e fiori freschi trasportati all’interno di camere sotterranee; minuscole Acanthognathus catturano i collemboli con le loro lunghe mandibole a tagliola; le cieche e oblunghe Prionopelta si insinuano fino in fondo alle fessure dei tronchi di alberi in decomposizione, a caccia di pesciolini d’argento; le formiche combattenti si schierano in formazioni brulicanti che avanzano a ventaglio spazzando quasi ogni forma di vita animale; e così via, attraverso la quasi infinita varietà di specie in cerca di prede, carcasse, nettare e sostanze vegetali. Le formiche si spingono fin dove possono spingersi gli insetti, nell’ambiente terrestre. A un estremo, le specie adattate a vivere nelle profondità del suolo non emergono quasi mai in superficie; sopra di loro, formiche dai grandi occhi occupano la volta delle foreste e alcune specie vivono in delicati nidi di foglie cucite con fili di seta.
Estratto dall’omonimo capitolo di Formiche, di Bert Hölldobler e Edward O. Wilson, Adelphi, 2020.
Wilson (1929 - 2021) è stato un biologo statunitense, specializzato in mirmecologia, la branca dell'entomologia che studia le formiche. È considerato il fondatore della “sociobiologia” e due dei suoi molti saggi (tra cui, appunto, Formiche) hanno vinto il premio Pulitzer.
Hölldobler (1936) è un biologo tedesco che studia gli insetti sociali, soprattutto le formiche. Insieme a Wilson ha pubblicato anche Le formiche tagliafoglie e Il superorganismo, entrambi editi da Adelphi.