Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
uno dei primissimi reperti con tracce del latino arcaico è una spilla in oro della metà del VII secolo, la Fibula Praenestina, sulla quale è incisa un’iscrizione, MANIVS ME FECIT NVMERIO, cioè “Manio mi ha fatto per Numerio”;
chi sviluppa siti, nasconde spesso nel codice una firma in simboli ASCII;
il sito e i servizi informatici della British Library sono fuori uso da settimane per via di un cyber-attacco;
«l’unica cosa che conta è dove un’opera ti sa trasportare e quanto lontano da sé e da te ti conduce. Tutto il resto è fuffa. La bella tecnica è spesso “fumo negli occhi”» dice l’artista Valentina Formisano;
Alessandro Mendini descriveva la sedia come «quella cosa composta da un po’ di gambe, un sedile e uno schienale».
Un kit per stampare
timbri • stampa • design
Da anni, il designer statunitense Brandon Gamm sta sviluppando un sistema modulare di timbri per piccole stampe.
Giunto nella sua versione matura, il kit si può acquistare online e comprende:
• una piccola pressa
• due piastre per la composizione
• 312 differenti timbri
• 4 inchiostri
• un libriccino con esempi e spiegazioni.
☞ Si chiama Prixel, fusione di print e pixel.
Una storia di lettere
tesori d’archivio • tipografia
Un gruppo dell’Università di Scienze Applicate di Potsdam, in Germania, ha creato un sito interattivo sulla nascita e l’evoluzione dell’alfabeto latino in una timeline che parte dall’Italia preromana e arriva a oggi.
☞ Il progetto si chiama Arete e mostra come «la storia dei caratteri e della scrittura è, nella sua essenza, una rete».
Una storia di libri
libri • design • tesori d’archivio
Presentando e analizzando alcuni tra i più importanti pezzi della collezione della British Library, un libro ripercorre la storia dell’oggetto-libro.
☞ Il volume focalizza l’attenzione sui formati (anche i più insoliti), le rilegature, le tendenze in fatto di composizione e grafica nelle varie epoche e nelle diverse culture.
Dei ritratti
in punta di penna • interviste • disegno
«L’idea dei ritratti in stile Arcimboldo (perché è a lui che mi rifaccio) nasce da un esame di Psicologia della percezione sostenuto al primo anno di Accademia di Belle Arti: dovevamo creare illusioni ottiche di qualche tipo e provai a guardare ai miei artisti preferiti come si guarda alle nuvole: cercando forme che in realtà non ci sono».
☞ Per la rubrica In punta di penna, Davide Calì ha intervistato la Valentina Formisano sul suo progetto face/NOFACE®.
Delle sedie
arte • design • illustrazione
Nella sua nuova serie Artchair, l’architetto, designer e illustratore Federico Babina ha provato a immaginare come sarebbero le sedie di 30 artiste e artisti del ‘900.
☞ Da Piet Mondrian a Marcel Duchamp, da Salvador Dalí a Joan Miró, da Pablo Picasso a Mark Rothko, da Louise Bourgeois a Yayoi Kusama.
Un divieto
illustrazione • mai guidare con un orso in macchina
C’è un paese in cui agli artisti è vietato cantare in playback durante spettacoli televisivi ed eventi culturali.
☞ La sesta puntata di Mai guidare con un orso in macchina.
Degli albi
cinque • libri • illustrazione
«Il loro catalogo è molto vario. Tra gli albi illustrati alternano le produzioni originali agli acquisti dall’estero alle ristampe di albi storici e fuori catalogo da tempo».
☞ Il nostro Davide Calì consiglia 5 albi illustrati di Camelozampa.
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E inoltre
📈 I trend della comunicazione visiva nel 2023, secondo la piattaforma Behance.
☞ Scarabocchi, color pervinca e mondi innaturali.
💁♀️ Un vecchio spot super-sessista delle fotocopiatrici Xerox.
☞ «I can't type. I don't take dictation. I won't sharpen pencils. I can't file. My boss calls me indispensable!». [via Compulsive Newsletter]
📝 Livia Satriano ha rinnovato il suo sito.
☞ Consigliamo vivamente la sezione Appunti e Note, piena di cose da scoprire.
🦖 Scolpire un Godzilla da un unico blocco di legno.
☞ Un video mostra tutto il processo.
🌲 Dalla pigna al pino.
☞ 300 giorni in time-lapse.
🔨 «Quelle braccia di Giovanni che hanno stretto così amorevolmente Massimo sorridente mi hanno fatto pensare a tutto questo, quella notte sull’autostrada».
☞ Su Lucy c’è il retroscena della reunion dei CCCP, raccontato dal loro biografo Michele Rossi.
Bonus
La costruzione del Libro1
di Raffaello Bertieri
Ogni Libro dovendo rispondere ad infinite e svariate esigenze, per ogni Libro, o quasi, il tipografo che si rispetta deve fare appositi calcoli, appositi studi, apposite ricerche e curare, successivamente, che ogni elemento contribuisca nel miglior modo alla formazione del Libro.
Quando osservate — ad esempio — che un certo Libro è troppo grande oppure troppo piccolo; quando vi rammaricate perchè* il carattere usato è troppo minuto; quando, dopo un poco che voi leggete, sentite che gli occhi si stancano e dite perciò che il Libro si legge male; quando il Libro manda un odore non grato e le sue pagine non sono nitide, oppure appena letto vi si sfascia in mano, o, se è rilegato, lo sentite muovere fra le vostre mani a seconda della stagione o della temperatura; insomma quando, senza conoscerne la causa, voi trovate che il Libro ha qualche cosa che non va, e perciò non vi piace e non vi serve, o se vi serve vi serve male, vuol dire che il Libro è nato con dei difetti, vuol dire che il suo autore materiale, il tipografo, non ha curato quel suo figliuolo come doveva, non ha tenuto conto delle necessità che era destinato a soddisfare.
Perchè non tutti i Libri possono avere un eguale formato, ma ognuno deve avere il formato adatto alla sua natura; non tutti possono essere composti in uno stesso carattere, ma ciascuno in un carattere che sia il più possibile in armonia con la materia del Libro; non tutti possono avere le pagine di identiche dimensioni, ma bensì confacenti al formato ed al carattere scelti. Ciò che va bene, ad esempio, per lo scolaro, non va altrettanto bene per lo studioso; ciò che è adatto per un’edizione d'arte, non lo è altrettanto per un romanzo; come ciò che va bene per un romanzo è inadatto per un Libro di natura scientifica, ecc., ecc.
Prima cura dunque del tipografo è la scelta di un carattere appropriato, per grandezza e per tipo, alla natura del Libro che egli deve stampare.
Per quanto non sembri, assicuro il lettore che la cosa non è tanto semplice.
La scelta dipende da vari criteri, primo fra tutti quello del modo come il Libro va usato. E quindi una interpretazione del testo che occorre fare per decidere del carattere, e bisogna avere una speciale conoscenza del valore espressivo dei singoli alfabeti per saper scegliere il più adatto. Perchè ogni carattere ha una espressione propria ed un’adattabilità diversa: dal tipo minutissimo, ma ben leggibile, che può usarsi per un dizionario, una piccola enciclopedia o lavori del genere, al carattere grande, aperto, necessario per un sillabario; dal tipo comune, senza particolare espressione, ma facile a leggersi, che si può adoperare per libri di studio, al carattere classico che è il più adatto per volumi di letteratura amena, a quello bizzarro (sempre però leggibile) che può andar benissimo per un libro marinettiano, all’alfabeto di linea cinquecentesca, appropriato per una tragedia come la « Francesca » di Gabriele d’Annunzio o ad un libro di argomento trecentesco come l’ « Ultimo rifugio di Dante » del Ricci.
* Gli accenti sono così nel testo.
Estratto dall’omonimo capitolo di Come nasce un libro, di Raffaello Bertieri, uscito nel 1931 e ristampato in facsimile da Ronzani Editore nel 2021.
Bertieri (1875 - 1941) è stato un editore, tipografo e designer.
In Come nasce un libro sono raccontate tutte le fasi della produzione di un libro.