Questa settimana, su Frizzifrizzi abbiamo scoperto che:
il glitch, la nota stonata, il difetto di stampa, la macchia sulla tela: gli errori aggiungono sfumature e profondità al nostro vissuto, rendendo la realtà unica;
il buio non è cattivo, semplicemente sta lì ed è importante, perché senza il buio non ci sarebbe nemmeno la luce;
«perché promuovere un festival dedicato alla grafica e alle culture visive?» si chiede Francesco Dondina. «Perché è necessario divulgare i valori e le pratiche di questa disciplina anche al di fuori dell’ambito strettamente professionale o accademico ma soprattutto perché è importante riflettere e far riflettere sul ruolo e le responsabilità del design della comunicazione di fronte alle urgenze che il mondo contemporaneo ci propone».
Una nuova biennale
design • grafica • eventi • milano
Il 23 maggio ha inaugurato, a Milano, la prima edizione della Biennale Internazionale Grafica, con un calendario pieno di mostre, incontri, laboratori ed eventi speciali.
☞ Un festival diffuso in tutta la città, fino a domani, 26 maggio.
Un comunicare gli eventi
design • grafica • libri
Seguito del primo volume, uscito nel 2018, Graphic Fest 2 presenta alcuni tra i più interessanti e recenti lavori di comunicazione visiva per gli eventi, soprattutto quelli legati alla musica, al cinema, alla moda, all’editoria, all’arte contemporanea e allo stesso graphic design.
☞ Pubblicato da Victionary, il libro raccoglie decine di progetti di designer e studi di tutto il mondo.
Degli errori
concorsi • design • illustrazione • poster
La nuova edizione del concorso internazionale Posterheroes «invita a mettere in discussione la stigmatizzazione per il fallimento e a promuovere una visione più umana e autentica dell’esistenza, che accetti le imperfezioni come parte essenziale della nostra umanità condivisa e che celebri la forza trasformativa degli errori».
☞ C’è tempo fino all’8 agosto per partecipare.
Dei caratteri
tipografia • libri
Elliot Jay Stocks — uno dei nomi-chiave della tipografia contemporanea — ha lanciato su Kickstarter una campagna per finanziare un libro dedicato agli specimen realizzati nell’ultimo anno dalle fonderie tipografiche indipendenti.
☞ Si intitolerà Fine Specimens e raccoglierà i lavori di decine di realtà internazionali.
Degli effetti collaterali
lazy news • illustrazione
Lazy News è la nostra rubrica dedicata a notizie di ieri che forse possono aiutarci a capire l’oggi.
Curata da Davide Calì, è illustrata da Irene Bidello.
☞ Nella nuova puntata si parla della class action contro AstraZeneca, nel Regno Unito.
Un autore
libri • illustrazione • cinque
«I suoi personaggi sono minimali, come il suo umorismo, fatto spesso di soli sguardi».
☞ Il nostro Davide Calì consiglia cinque albi illustrati di Jon Klassen.
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E inoltre
🪆 E se l’Universo che conosciamo fosse dentro a un buco nero, che sta dentro a un altro buco nero, che sta dentro a un altro buco nero, ecc. ecc.
☞ Una teoria non del tutto peregrina, spiegata con un’animazione.
🔢 I PIN a 4 cifre più comuni.
☞ Un grafico. (Sì, 1234 è il più usato di tutti.).
📍 Il Design Museum di Londra ha lanciato una rivista online.
☞ Si chiama Future Observatory Journal e il primo numero è dedicato al “bioregioning”, cioè il definire aree geografiche in base alle caratteristiche naturali e non ai confini politici o economici.
🧊 I fiumi glaciali dell’Islanda.
☞ Una serie fotografica di Jan Erik Waider.
🔶🟪 Un carattere tipografico per giocare con le forme.
☞ Poly Mono, progettato da Otherwhere Collective. [via It’s Nice That]
👤 L’artista giapponese Kumi Yamashita gioca con le ombre.
☞ Nella sua serie di opere Light & Shadow.
🥖 In vista dei Giochi Olimpici, la Francia ha lanciato una serie di francobolli a tema baguette., che si possono grattare per sprigionare l’odore del pane.
☞ Si possono grattare per sprigionare l’odore del pane.
😵💫 «La segale cornuta continua a spuntare fuori (come un fungo!) ovunque si pronunci il nome di Alicudi».
☞ La “Storia oscura del pane allucinogeno”: su Il Tascabile, un estratto dal libro Alicudi e la segale cornuta, di Tommaso Ragonese.
🍕 «Tra torte sesquipedali, finti aiuti umanitari e confuse rivendicazioni di patti più o meno nazionali, quando la politica si metta a tavola non è mai davvero neutra».
☞ Iconografie XXI parla di cibo e politica, su Lucy.
🪦 Kabosu, il cane del Doge meme, è morto.
☞ Aveva 18 anni, 11 dei quali passati — inconsapevolmente — da meme.
Bonus
Come ci si sente a perdere l'equilibrio di proposito?1
di Keri Smith
Qualche anno fa mi sono appassionata al lavoro dell'artista olandese Bas Jan Ader. La prima delle sue opere che ho visto è stato il video “Broken Fall” dove un uomo aggrappato al ramo di un albero, si dondola sopra un ruscello in equilibrio precario. Mentre osservavo le oscillazioni delle fronde, mi sono ritrovata ad aspettare l'inevitabile.
Avvolta dalla tensione dell'attesa, ho cominciato a sorridere e poi a ridere in maniera incontrollata. Infine è successo. L'uomo è caduto nel corso d'acqua e si è trascinato fino alla sponda, il tutto in 1 minuto e 44 secondi.
Ader lavorò spesso con il tema della gravità — sperimentando vari metodi di caduta o di rovesciamento oggetti. Sembra una cosa ridicola ed è proprio questo che mi piace: è assurdo, brillantemente semplice e completamente serio allo stesso tempo.
Nel film a lui dedicato c'è un'intervista a un vecchio marinaio olandese che riassume perfettamente il lavoro di Ader. L'uomo parla indirettamente del processo di improvvisazione, cosa che mi ha aiutato a realizzare che il punto fondamentale delle “cadute” di Ader non è l'atto di cadere in sé, ma piuttosto quell'istante (pari a 1/10 di secondo) in cui l'artista decide di lasciarsi andare. Quello è il momento della trascendenza, quando ci si lascia tutto alle spalle per tuffarsi nell'ignoto.
Noi improvvisatori, artisti o sperimentatori, cerchiamo di ricreare quel momento in cui si abbandona tutto a favore dell'incerto. Quello slancio seducente fra vertigine e paura, già provato in passato e dal quale è difficile allontanarsi. L'attimo in cui si ha la sensazione di fare una cosa che valga la pena di essere vissuta, di stare sul ciglio di una realtà grande e innominabile al contempo, di produrre un'apertura con tutta la vulnerabilità che comporta.
Sappiamo tutti cosa si prova mentre si cade, ma quanti di noi hanno sperimentato la gravità come mezzo? Cadere o rompere non è qualcosa che di solito si fa per errore? Come ci si sente a perdere l'equilibrio di proposito?
Estratto dall’introduzione del Piccolo manuale dei grandi sbagli, di Keri Smith, Corraini Edizioni, 2014.
Smith (1973) è un’illustratrice e artista canadese, autrice di libri e manuali creativi e interattivi che hanno avuto successo in tutto il mondo.
«Il suo lavoro e la sua ricerca» riporta il sito dell’editore «si concentrano sulla creazione di quelle che Umberto Eco ha chiamato “opere aperte”, che si prestano cioè ad essere completate dal lettore o dal fruitore».